• PAUL MCCARTNEY, Chaos And Creation In The Backyard (EMI, 2005)

    Curiosa la vita. Mentre il mondo musicale è battuto a ferro e fuoco con l’immensa campagna pubblicitaria dei Rolling Stones, ci si dimentica che anche l’altra metà del cielo, Paul McCartney, ha deciso di tornare dal suo dorato esilio per un nuovo disco. Beatles VS Rolling Stones quarant’anni dopo? Fa quasi ridere pensarlo, ma è…

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  • SONGDOG, The Time Of Summer Lightning (One Little Indian / Goodfellas, 2005)

    Da queste parti saremo sempre grati alla One Little Indian, etichetta che in passato è stata capace di pubblicare dischi bellissimi come “Blackberry Belle” dei Twilight Singers o “The Heat” di Jesse Malin. Dispiace quindi ascoltare un lavoro come “The Time Of Summer Lightning” degli inglesi Songdog. Perché a sentir parlare di folk oscuro ispirato…

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  • THE NEW PORNOGRAPHERS, Twin Cinema (Matador / Self, 2005)

    In un mondo in cui la critica musicale non ha più alcun senso e il concetto di “pop” è diventato assai volubile, esistono ancora dei dischi che, in barba a tutte le sovrastrutture del business, si calcificano nel lettore cd e non puoi fare a meno di ascoltare semplicemente perchè ti piacciono da matti. Probabilmente…

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  • 61 WINTER’S HAT, “Wallace Mail Series #5” (Wallace, 2005)

    Il quinto capitolo delle “Mail Series” ideate da Mirko Spino – gli altri capitoli erano stati affidati ai 2partiMOLLItremolanti di Xabier Iriondo, agli EAReNOW, ai Polvere e ai Four Gardens in One – è il parto delle menti di Fabio Magistrali (uomo ovunque nei progetti Wallace e soprattutto il miglior curatore di suoni presente in…

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  • COLDPLAY, X & Y (EMI / Capitol, 2005)

    Ormai si è già detto e scritto tutto su “X & Y”, l’album più atteso dell’anno nel mondo mainstream che – in quanto tale – è stato ascoltato, sezionato, valutato da più e più parti immediatamente all’uscita, con la grande ingordigia di riascoltare un prodotto da nuovi U2 o Police, gente che metteva d’accordo pubblico…

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  • BLACK REBEL MOTORCYCLE CLUB, Howl (Echo, 2005)

    Howl è il titolo della famosa poesia scritta da Allen Ginsberg nel 1956, che gli procurò numerosi problemi di censura per il linguaggio esplicito e che venne immediatamente eletta a manifesto della beat generation. Se per “essere beat” intendiamo far parte delle voci fuori dal coro, farsi promotori di un’arte provocatoria, diretta e di rottura,…

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  • THE JAINS, Kill The Ghost (Tube Records, 2005)

    Dietro la sigla Jains si nasconde un duo al femminile composto da Kristen Reichert (notà ai più come Kris di Kris & Kris, ex pin up di Mtv) e Anna Di Pierno. Il progetto – prodotto da Cesare Basile, compagno della Reichert – propone un rock’n’roll senza fronzoli a metà tra Kills e White Stripes.…

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  • ENTRANCE, Wandering Stranger (Sketchbook, 2005)

    Andando di scarnificazione in scarnificazione si arriva al “grado zero” in musica, quasi non esistesse nella sua cruda durezza e nella sua diretta incisività. Elettronica minimale? Avanguardia? Improvvisazione minimalista? Niente affatto, si tratta di blues. Da qualche anno infatti, si stanno riscoprendo le radici del cosiddetto “pre-war folk”, base della musica popolare americana e bacino…

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  • THE ROLLING STONES, A Bigger Bang (Virgin, 2005)

    Avevamo già i fucili puntati, noi giovani irrispettosi delle vecchie glorie solo perché ai tempi di “Exile on Main St.” eravano meno che proto-idee umanoidi. In fondo, ripassando la storia del rock, i Rolling Stones – e questo credo sia assodato – non azzeccano un disco da una manciata di millenni. Più o meno da…

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  • COCOROSIE, Noah’s Ark (Touch & Go / Wide, 2005)

    Quanto è schizoide e paradossale il nostro tempo! Non che questa sia una scoperta dell’ultima ora, per carità, ma l’iperbole diventa necessità quando si entra in contatto con il mondo delle Cocorosie, prima abbozzato nella splendida casa dei sogni e ora tratteggiato con cura e precisione sull’arca di Noè: la messa in scena dell’ibrido si…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010