• AFTERHOURS, Ballate per piccole iene (Mescal, 2005)

    C’è un punto fondamentale per comprendere in pieno l’ascolto di un album come “Ballate per piccole iene”: il quinto album in studio di Manuel Agnelli e compagnia da quando hanno scelto l’idioma della madre patria per i loro testi è la conferma di quanto già supposto dopo l’uscita di “Quello che non c’è”. Gli Afterhours…

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  • KECH, Join The Cousins (Black Candy / Audioglobe, 2005)

    Il progetto musicale dei Kech, dopo l’esordio promettente “Are You Safe?”, inizia a mostrare i segni inequivocabili di personalizzazione. Se due anni fa si aveva avuto l’occasione per rimarcare la capacità di giocare con il pop rumoroso accostando il nome del quintetto monzese a quello delle Breeders di Kim Deal – e ovviamente il riferimento…

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  • BRUCE SPRINGSTEEN, Devils & Dust (Sony, 2005)

    Alla luce dei suoi cinquantasei anni e dei suoi trentadue di carriera, sarebbe facile bollare Springsteen come uno di quei rockettari senza arte né parte che fanno uscire lavori manieristi solo per sfruttare un nutrito zoccolo di fan duri a morire. Sarebbe facile e comodo ma si tratterebbe di parole al vento per sentito dire…

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  • TORI AMOS, The Beekeeper (Epic, 2005)

    Che strada ha preso l’arte di Tori Amos? Dopo le devastazioni emozionali dei primi due album, la sua musica si è fatta sempre più ardua da seguire: affascinante, certo, ma forse troppo ripetitiva. Arrivati a “Scarlet’s walk”, poi, la ripetitività si era trasformata in vera e propria logorrea, in una fiumana torrenziale di parole e…

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  • SUBSONICA, Terrestre (EMI Music, 2005)

    “Abbiamo avuto un approccio più rock, ma non siamo mai completamente una rock band”, dichiara Max Casacci (chitarra), riassumendo così in poche parole spirito ed intenti del nuovo disco dei cinque torinesi, dati prima per dispersi tra i vari progetti paralleli, dopodiché rientrati in studio con l’accompagnamento di una polemica discografica che con la musica,…

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  • KAISER CHIEFS, Employment (B-Unique, 2005)

    Kaiser Chiefs è una squadra di calcio sudafricana: qui è cresciuto sportivamente Lucas Radebe, bandiera e capitano del Leeds, compagine attualmente militante nella First Division (la serie B inglese) ma protagonista poco più di dieci anni fa di uno scudetto capolavoro grazie alle magie di Eric Cantona. Questo preambolo agonistico serve a introdurre la band…

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  • DANIELE LUTTAZZI, Money For Dope (Virgin, 2005)

    I comici hanno sempre ascoltato musica. Molti sono stati prima dei musicisti e poi dei comici. Altri sono riusciti a far emergere la loro enorme passione per questa attraverso il loro mezzo (come dimenticare Gene Gnocchi e il suo “Perepepe”? Inoltre, si vocifera sia un grande fan della scena indie australiana degli anni ’80… Stems,…

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  • PATRICK WOLF, Wind In The Wires (Tomlab / Wide, 2005)

    Sono passati poco più di dodici mesi dall’esordio “Lycanthropy”, che aveva ammaliato e non poco per la sua capacità di mescolare la natura nuda e cruda del folk con la modernità oramai quasi vintage di un Atari ed ecco che il ventenne Patrick Wolf torna a far sentire la propria voce. E’ opinione sufficientemente diffusa…

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  • THE MARS VOLTA, Frances The Mute (Universal, 2005)

    Un passaggio de “La banda dei brocchi” di Jonathan Coe descrive una sessione di prove musicali di un giovane gruppo di liceali britannici nel 1977 alle prese con una complessa partitura prog. Dopo quindici minuti di ghirigori strumentali il batterista manda tutti affanculo e comincia a pestare un 4/4 che da il via ad una…

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  • MODENA CITY RAMBLERS, Appunti Partigiani (Mescal / Sony, 2005)

    Non capita poi così spesso di poter ragionare su un album partendo dalla storia del proprio paese: si dice che l’italiano medio ha molta poca memoria storica, e sembrerebbe vero a giudicare dai vergognosi striscioni che compaiono settimanalmente sugli spalti dei nostri stadi di calcio (anche se la nuova legge sportiva, dopo il mastodontico “Roma…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010