“Tutta la vita delle società nelle quali predominano le condizioni moderne di produzione si presenta come un’immensa accumulazione di spettacoli. Tutto ciò che era direttamente vissuto si è allontanato in una rappresentazione”. (Guy Debord, La società dello spettacolo, 1967) Può apparire bizzarro avvicinare al nome di Guy Debord, probabilmente il pensatore più lungimirante dell’era moderna,…
Si dice che il mondo finirà nel giorno in cui Beck scriverà una brutta canzone, ecco forse qui ce n’è qualcuna.
“Non credere mai a chi canta di mestiere”: queste sono le parole di Appino durante “L’inganno”. Si parte da qui per capire questo disco dal titolo tradotto in tre lingue e dedicato a questo fantomatico gentiluomo: non dobbiamo aspettarci niente di serio(so) da queste dodici canzoni. E non perché gli Zen Circus siano degli incapaci,…
“Toast Masters” è il disco che da dieci anni ci si aspetta dagli Yuppie Flu. Non necessariamente il loro migliore, perché soprattutto “Days Before the Day” era davvero un piccolo gioiello, ma di certo non il loro lavoro più indie rock. “Toast Masters” non è nient’altro che questo, diretto e senza fronzoli, pieno di voglia…
Ecco un altro disco che arriva dal Canada, con un po’ di ritardo. Come è già successo a “You Forgot It In People” dei Broken Social Scene, l’esordio degli Arcade Fire arriva qualche mese dopo da noi e rischia di ripercorrerne i passi. Non in senso strettamente musicale, perché lì le distanze sono piuttosto marcate.…
Che ai Doves piacessero i chiaroscuri lo si era intuito fin da quel piccolo capolavoro che è il loro album d’esordio “Lost Souls”, ma con “The Last Broadcast” avevano aumentato le tonalità, aggiunto qualche colore – non tanti, a dir la verità – alle trame malinconiche del primo lavoro, e avevano iniziato a sperimentare pur…
“L’astronave da 300 punti di Space Invaders, Enrico Berlinguer alla TV, le vittorie olimpiche di Alberto Juantoreña in nome della rivoluzione cubana, i sandinisti al potere in Nicaragua, il catechista che votava Pannella, gli amici del campetto passati dalle Marlboro direttamente all’eroina alla faccia delle droghe leggere”. Ecco, forse basterebbe la declamazione degli anni ’70…
Non si ha certo tempo di annoiarsi, ascoltando “Amazing”, secondo disco del trio padovano Red Worms’ Farm: dieci canzoni, poco più di venti minuti di durata, e la sensazione finale di essere appena stati investiti da qualcosa di molto, molto potente. I tre si sono costruiti una solidissima fama underground, grazie a esibizioni live semplicemente…
Iron & Wine, ovvero Sam Bean. Reduce dall’apprezzato “Our Endless Numbered Days” che gli ha permesso di diventare una sorta di culto del pop contemporaneo. Qui lo scarto sonoro si fa comunque corposo: innanzitutto chitarra elettrica, pianoforte e archi finora erano elementi estranei all’architettura musicale del compositore statunitense, e la sua voce calda ed evocativa…
La musica underground degli anni ’90 è stata caratterizzata dal post-rock, un genere che ci ha regalato lavori fantastici ad opera di formazioni che sono entrate oramai nel culto (una su tutti: Slint) ma dal respiro abbastanza corto. Sì perché l’afflato dell’urgenza comunicativa che i gruppi del genere esprimevano attraverso gli arpeggi strumentali e le…