Premettiamo col dire che chi non sopporta Bright Eyes dovrebbe stare decisamente alla larga da questa roba. Il suo modo di cantare – emotivo in maniera quasi irritante – può essere odiato. Ed ecco quindi che nell’intro di “Time Code” arrivano i suoi sospiri. Roba da mandare in travaso di bile anche il più paziente…
Insopportabile Conor Oberst. Nel bene e nel male. Insopportabile genio. Ragazzino impertinente che a 24 anni appena ti permetti di suonare alla destra del Boss per cercare di cambiare il mondo (non ce l’hai fatta, vabbè, sarà per un’altra volta). Moderno menestrello che alla tua tenera età hai già una discografia da far invidiare un…
“Ovunque ti colti, sei circondata dal suono di una canzone invernale…guardati ora, anche tu stai volando”. Quali parole potrebbero descrivere meglio la sensazione quasi fisica di nuotare nell’aria che ogni ascolto di questo “The secret migration” provoca? Jonathan Donahue canta queste parole sul pianoforte delicato di “First-time mother’s joy (flying)”, ma si potrebbero adattare perfettamente…
Coppia pericolosa e affascinante, quella formata da VV e Hotel: quante ne abbiamo viste, nel cinema e nella musica, di queste unioni oscure e minacciose? La musica dei The Kills tiene fede molto bene alla loro immagine, ma purtroppo è totalmente all’oscuro del significato della parola “variazione”. I due affermano che “No wow” è un…
L’incontro tra uno dei più prolifici – e qualitativamente costanti – cantautori della nuova (nuova?) scena americana e uno dei chitarristi più eclettici e ‘storti’ dell’underground non poteva che essere un successo. Forse per merito dell’omertà critica indie o forse per merito del timore reverenziale verso due nomi del genere accostati assieme in un lavoro…
L’incontro tra uno dei più prolifici – e qualitativamente costanti – cantautori della nuova (nuova?) scena americana e uno dei chitarristi più eclettici e ‘storti’ dell’underground non poteva che essere un successo. Forse per merito dell’omertà critica indie o forse per merito del timore reverenziale verso due nomi del genere accostati assieme in un lavoro…
Il terzo lavoro dei L’Altra, ovvero Joseph Costa e Lindsay Anderson, arriva a tre anni di distanza dall’ottimo risultato conseguito con “In the Afternoon”. La stasi catartica che pervade la delicata notte descritta in “Sleepless Night” è la dimostrazione che il mood della band non ha perso per strada le coordinate. Tra riflessioni pianistiche e…
Può una voce aliena, talmente originale e difficile da catalogare da apparire virtuale e sintetica, rappresentare la memoria storica e il calore di un secolo di musica americana? Può un personaggio bizzarro e assolutamente fuori da qualsiasi cliché ergersi a simbolo della classicità? Sì, se l’oggetto del contenzioso si rivela essere Antony. Come al solito…
Nemmeno il tempo di arrivare a febbraio che già la discografia fagocita senza ritegno gruppi e gruppetti punk-funk destinati a dividere in una retorica sarabanda che stanca in primis chi di musica ha la pretesa di parlarne e in seconda ripresa chi dovrebbe ascoltarla, che parte ormai svilito e disilluso da un grottesco caravanserraglio mediatico…
Sorprende, e non poco, leggere un’intervista agli Hood in cui la band riconosce come principali influenze per questo nuovo album Robert Wyatt e Justin Timberlake; sembra strano perfino scrivere questi due nomi l’uno accanto all’altro, ma poi, all’ascolto, tutto sembra avere un senso: da una parte gli arrangiamenti ricercati e le preziose architetture sonore; dall’altra,…