• SLUGS, Bob Berdella Bizarre Bordello (Black Candy / Audioglobe, 2005)

    Non sono mai stati molto accomodanti od omologabili, gli Slugs, ma in questo secondo lavoro “Bob Berdella Bizarre Bordello” hanno superato loro stessi. A partire ovviamente dal titolo, già strano di per sé, per svariare poi musicalmente dove più li portava il loro approccio maudit e il loro infinitesimale carattere. Sì perché si potrà dire…

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  • THUNDERBIDS ARE NOW!, Justamustache (French Kiss / Goodfellas, 2005)

    Peccato che quest’ascolto arrivi a top ten kalporziana di fine anno già redatta: non avrebbe trovato probabilmente posto tra i primi dieci nomi, ma si sarebbe accomodato senza dubbio nella folta panchina del sottoscritto. Lo scarto che mi impedisce di parlarne in termini propriamente entusiastici è tutto nella matrice musicale della band di Detroit: la…

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  • APPALOOSA, Non posso stare senza di te (Urtovox / Audioglobe, 2005)

    Due anni fa, chiudendo la recensione sul primo lavoro omonimo dei livornesi Appaloosa, annotavo come il futuro si sarebbe prospettato roseo se il terzetto avesse intrapreso una strada che deviasse, anche solo parzialmente, dal “luogo comune” del post-rock. È una gioia oggi rendersi conto di come le previsioni fossero azzeccate. Irrobustiti nella line-up dall’ingresso di…

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  • SUPER FURRY ANIMALS, Love Kraft (Rough Trade / Self, 2005)

    È lì che ci si ritrova, tra le note e per i natali stessi di chi le scrive. In una terra di leggenda, custode d’antiche tradizioni e paesaggi ancora inviolati dalla modernità, depositaria orgogliosa d’una cultura unica, ispirata da millenni di storia. Una cultura che, negli ultimi anni, sotto le spoglie del cosiddetto Welsh Movement,…

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  • AA.VV., All Tomorrow’s Parties 3.1 (ATP / Goodfellas, 2005)

    Era ora che qualcuno si mettesse in testa di far incontrare ufficialmente Matt Groening con il mondo del rock. Per coloro che sono appena scesi da Marte, hanno deciso di abitare negli ultimi venticinque anni in una caverna o sono stati ibernati nel 1980 per vivere la stessa esperienza di Han Solo in “L’impero colpisce…

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  • SUN KIL MOON, Tiny Cities (Rough Trade / Self, 2005)

    Parlando con gli appassionati di musica, spesso si capitava nell’argomento Modest Mouse. Un gruppo di cui tutti osannano le capacità melodiche, le intuizioni sonore e il sapersi destreggiare all’interno del panorama indie con una personalità ormai consolidata. Nessuno mi ha mai detto qualcosa sui testi. Nemmeno io. In fondo, perché avrei dovuto? Le canzoni di…

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  • GREAT LAKE SWIMMERS, Bodies And Minds (Fargo Records, 2005)

    Lo si intuisce già dal primo ascolto: dietro alla firma Great Lake Swimmers si nasconde un cantautore dall’animo fragile e gentile, il canadese Tony Dekker. “Bodies and Minds” non è nient’altro che la sua voce dal timbro particolare, spesso in falsetto, e la sua chitarra acustica arricchite dalla delicatezza di arrangiamenti tipicamente folk; un concentrato…

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  • NEIL DIAMOND, 12 Songs (Sony, 2005)

    Il sodalizio artistico tra Rick Rubin e Johnny Cash aveva dato uno straordinario risultato che forse nessuno si sarebbe mai aspettato. Da un lato, aveva ridato luce ad uno degli artisti più intensi ed importanti della musica popolare americana del secolo scorso. Dall’altro, ha tolto la polvere dalla ormai stantia ispirazione di un produttore ormai…

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  • CALLA, Collisions (Beggars Banquet / Self, 2005)

    I Calla sono un inno alla lentezza, alla dilatazione, alla catarsi. O almeno lo erano. Già il loro terzo album, “Televise” (2003, Young God Records), si distaccava abbastanza dalle atmosfere rarefatte e sonnolente (verrebbe da usare la parola “desertiche”, ma ci pare un’espressione fin troppo abusata) dei due album precedenti ma con “Collisions” la trasformazione…

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  • OLD TIME RELIJUN, 2012 (K / Wide, 2005)

    Il giorno in cui Arrington de Dyoniso traghetterà la sua creatura musicale fuori dal blues il mondo si capovolgerà, le stelle si spegneranno, il papa bestemmierà, nel Sahara arriverà la neve che tutto imbiancherà. L’avrete capito anche da soli, gli Old Time Relijun dati in rivoluzione stilistica totale alla fin fine dimostrano di essere sempre…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010