Avreste mai pensato in vita vostra di pronunciare la fatidica frase “metti su l’ultimo dei Bron Y Aur che ci scateniamo”? No? Ebbene preparatevi a stravolgere le vostre abitudini più trite, perché l’ascolto dell’EP partorito per la sempre fedele Wallace di Mirko Spino – stavolta in buona compagnia di Bar la Muerte, Burp e Dizlexiqa…
Spesso si parla a sproposito di depressione. Una parola che implica uno stato d’animo con cui converrebbe andarci piano. Da vocabolario: “Stato psicotico o nevrotico caratterizzato da malinconia, senso di vuoto, caduta di ogni interesse vitale” (Disc, 1997 Giunti). Appurato che spesso chi si forgia di tale sintomo spesso è semplicemente in una fase di…
Quando mi hanno consegnato questo CD per scriverne una recensione, ho sbavato come un neonato davanti alla sua prima pappa. Metafora poco edificante? Mmmh… può essere. Ma quale appassionato di musica mentalmente sano potrebbe rimanere indifferente davanti a una tracklist del genere? E quale altra etichetta potrebbe pubblicare un’autocelebrazione che comprenda Pixies, Cocteau Twins, Dead…
C’era una volta una storia chiamata Uncle Tupelo. Country punk incazzato suonato da ragazzini alcolizzati con la passione per l’hardcore e per Gram Parsons. Dopo una manciata di dischi che marcano a ferro e fuoco gli anni ’90 americani di appassionati e non (per chi non li conosce, “No Depression” è il disco da avere),…
Ascoltando il nuovo album di Gal Costa, la voce più bella della MPB (musica popular brasileira) assieme alla compianta Elis Regina, mi è spesso capitato di pensare alla nostra Antonella Ruggiero. Ricordate? Era il 1997, e la Ruggiero decise di reincidere i classici dei Matia Bazar assieme alle nuove leve della scena indie-rock italiana: vi…
Secondo disco per i canadesi Picastro, band retta dalla voce fragile ed emotiva di Liz Hysen e dedita ad un indie-rock dai vasti confini, capace di contaminarsi ora con il folk, ora con il sad-core, ora con certo post-rock di scuola Constellation. “Metal Cares” affina le tensioni create da quel “Red Your Blues” che, qualche…
Fino a oggi, fino al momento dell’uscita di questo “Lookaftering”, l’unico viaggio musicale compiuto da Vashti Bunyan era ancorato al 1969, periodo di illusioni e sogni, di ipotesi di vita nomade agli angoli più sperduti della società occidentale; “Just Another Diamond Day” racchiudeva tutto ciò che ho elencato in un piccolo meraviglioso scrigno, reso nobile…
Il bello dei festival europei è la possibilità di conoscere gruppetti sconosciuti per poi bullarsi con gli amici del campetto quando questi arrivano in Italia scovati dalla solita etichetta di grido. Tra i soliti ignoti del Benicàssim 2005, gli Austin Lace erano quelli che più mi avevano impressionato. Un indie-pop primaverile che spruzzava felicità e…
Certo che non dev’essere facile essere Bob Mould. Immaginate uno che ogni giorno si sveglia e ripensa al fatto che vent’anni fa scriveva capitoli di storia con gli Hüsker Dü. “These Important Years” è un’eredità con cui è meglio non scherzare. Per certi versi però, è comunque apprezzabile il tentativo del Nostro di rimettersi in…