• CANSEI DE SER SEXY, Cansei De Ser Sexy (Sub Pop / Audioglobe, 2006)

    Briciole di pane disseminate da Pollicino. Una serie di fattori convogliano la conoscenza con i (le?) Cansei De Ser Sexy, cinque donne e un ometto e già queste sono cifre strane per un gruppo. Ma ormai siamo abituati a vedere di tutto, perciò non ci può neanche sorprendere che questo gruppo brasiliano abbia firmato per…

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  • KASABIAN, Empire (Sony BMG, 2006)

    Dici Kasabian e sai cosa ti aspetta, ma non sai come giudicarlo. Insomma, ai tempi dell’esordio avevo anche affermato che gli inglesi non erano i soliti riciclatori di fuffa e ne sono ancora convinto. Riciclano cose infinitamente migliori e lo fanno assolutamente meglio di tutti gli altri. Però, che senso ha “Empire”? Siamo davanti al…

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  • THOM YORKE, The Eraser (XL Recordings / Self, 2006)

    Il senso di “The Eraser” è probabilmente possible ritrovarlo nell’autoritratto deforme e stilizzato che Thom Yorke si (ci) concede nella custodia del cd – custodia quantomai spartana, ridotta a un unico grande disegno, su cui tornerò in seguito -. Ma cos’è davvero Thom Yorke al di fuori del ruolo di capitano di lungo corso per…

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  • SPARKLEHORSE, Dreamt for Light Years in the Belly of a Mountain (Astralwerks / EMI, 2006)

    Lo aspettavamo con ansia e lui non ha tradito. Forse non avrebbe deluso in ogni caso perché da queste parti i lavori di Sparklehorse non si riescono a giudicare col dovuto distacco, ma poco importa, perché siamo abbastanza sicuri di queste tesi: “Dreamt For Light Years In The Belly Of A Mountain” è un disco…

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  • SUPERSYSTEM, A Million Microphones (Touch & Go / Wide, 2006)

    Punk-funk in equilibrio tra mente e corpo: questo cercavano di fare i Supersystem dopo aver chiuso la loro storia come El-Guapo, e in “Always never again”, l’album dello scorso anno, l’esercizio era riuscito eccome; “A million microphones”, l’album con cui la Touch & Go festeggia il venticinquesimo compleanno, sposta l’asse verso la mente: ballabile ma…

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  • CABOTO, Hidden Or Just Gone (Fratto9UnderTheSky / Jazz Today, 2006)

    Navigano, i Caboto. Lontano, proprio come il loro nome suggerirebbe. Lontano dal post-rock comunque personale di “Nauta”, o dalle fughe zorniane dell’eccellente “Didyougetvisuals?”. Passando dal progetto web “Freeboto”, la band bolognese è arrivata a “Hidden or just gone” passando ore a improvvisare e a catturare un suono sempre più sfuggente e mutevole. Qualcuno ha parlato…

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  • BUILT TO SPILL, You In Reverse (Warner Bros, 2006)

    Fra i grandi misteri del nostro paese va sicuramente annoverata la questione riguardo alla distribuzione di Built To Spill. Quasi impossibile trovare i loro dischi nei nostri negozi occupati da irrilevante paccottiglia. E ad ogni uscita la cosa si fa più pressante, ancor di più oggi, a cinque anni dall’ottimo “Ancient Melodies Of The Future”,…

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  • GOLDEN SMOG, Another Fine Day (Lost Highway, 2006)

    Golden Smog è un’esperienza collettiva di alcune tra le più geniali menti musicali della generazione che ha vissuto in diretta il power-pop dei Big Star, il Pasley Underground e il nascere della scena indie-ma-indie-veramente. Jeff Tweedy, Linda Pitmon (batterista di Steve Wynn), Dan Murphy dei Soul Asylum, Gary Louris, Marc Perlman, Kraig Johnson (tutti ex…

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  • DARKEL, Darkel (Virgin, 2006)

    Cosa distingue il kitsch che fa venire i nervi e che cestineresti immediatamente dal kitsch ammiccante e talmente eccessivo da risultare irresistibile? Il confine è labile. Ad esempio in un film come “Romeo + Giulietta” di Baz Luhrmann l’essere perennemente fuori registro e la mancanza di una bencheminima moderazione sono delle qualità immense. Poi finisce…

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  • MISS VIOLETTA BEAUREGARDE, Odi profanum vulgus et arceo (Temporary Residence / Wide, 2006)

    Un’intera punk band in una tipa di un metro e mezzo. L’hanno definita così, Miss Violetta Beauregarde, e non sono andati molto lontano dal vero: dietro alle urla scomposte e all’elettronica a basso costo, c’è una ragazza che ha l’aria di divertirsi un mondo, facendo musica volutamente fastidiosa (ma mai inascoltabile) o sputando veleno attraverso…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010