• CHAD VANGAALEN, Skelliconnection (Sub Pop / Audioglobe, 2006)

    Ok, Chad, facci vedere cosa sai fare. Dopo “Infiniheart” non potevi certo stare con le mani in tasca e fischiettare beato solo perché la critica ti ha considerato molto più che un’ottima speranza. Per chi si fosse perso i riassunti delle puntate precedenti, siamo davanti ad un cantautore canadese artefice di un esordio capace di…

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  • LISA GERMANO, In The Maybe World (Young God Records / Goodfellas, 2006)

    Nell’intervallo di una partita dei Mondiali io ed Hamilton siamo per caso incappati nella “Serata con Anna Tatangelo” su un canale musicale di Sky. Questo mentre dall’altra parte dell’Atlantico molto probabilmente Lisa Germano era in pausa caffè nel suo turno da commessa, che fa ancora per guadagnarsi da vivere. Porca puttana. Differenze di target di…

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  • MIDLAKE, The Trials Of Van Occupanther (Bella Union, 2006)

    Ad un primo ascolto – magari traviato dalla visione del bucolico video di “Roscoe” – i Midlake non sembrano altro che l’ennesima pagina del pop da west-coast figlio degli America e di certi C.S.&N.. Una truppa di contadini dell’800 da grande romanzo americano. Uomini veri che lavorano sodo e poi tornano a casa la sera…

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  • FOUR TET, DJ Kicks (!K7 / Audioglobe, 2006)

    Benvenuti nel regno incantato di Kieran Hebden, polistrumentista, sperimentatore e creatore di melodie. La compilazione del nuovo capitolo della serie “Dj-Kicks”, fortunata saga della tedesca !K7, viene affidato a colui che si nasconde dietro al progetto “Four Tet”. Kiehran, dopo i cinque precedenti lavori, tra i quali i recenti “Live in Copenhagen 30th march 2004”…

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  • YO LA TENGO, I Am Not Afraid Of You And I Will Beat Your Ass (Matador / Self, 2006)

    Sta piovendo a New York. Si nota benissimo. Uno spesso strato di nuvole minaccia la città e la zona circostante. Un cazzo di temporale estivo, bella fortuna. Prendo il mio bagaglio ed esco dall’aeroporto di Newark dove vedo subito una persona che regge un cartello col mio nome. Mi presento. Lui è il mio autista.…

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  • MY BRIGHTEST DIAMOND, Bring Me The Workhorse (Asthmatic Kitty / Wide, 2006)

    “C’era un albero d’argento vicino al fiume dove andavamo ad appendere le nostre cose belle. Uova d’oro, rossetti e piume, pezzi di vetro, candelieri, ciondoli, bottiglie di vino vuote, eguardavamo la luce trapassare tutto questo”: fotografa mondi immaginati, My Brightest Diamond, e li circonda con una musica che potrebbe essere dei Banshees spogliati da ogni…

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  • ELEVENTH DREAM DAY, Zeroes And Ones (Thrill Jokey, 2006)

    Con una carriera così, gli Eleventh Dream Day possono tranquillamente aspirare alla nomination per l’Oscar come “Miglior band meglio nascosta di sempre”. Ci hanno anche provato, a raggiungere il successo: tre tentativi con la Atlantic tra fine ’80 e inizio ’90, ma non sono bastati. Come sempre in questi casi, mentre la critica tesseva le…

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  • JESSICA BAILIFF, Feels Like Home (Kranky, 2006)

    Siamo dalle parti di un sogno ad occhi aperti. Una di quelle giornate dove il sole è freddo e la nebbia si tocca con le dita. Un’esperienza quasi extra-corporea, non un semplice insieme di canzoni. Non la solita cantautrice folk. Non la solita copia un po’ alternativa di Bjork. Se prendessimo Emiliana Torrini e le…

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  • iLiKETRAiNS, Progress Reform (Fierce Panda / Tailtres, 2006)

    Gli inglesi sono dei megalomani pieni di sè. Si sapeva. Che adesso però ci vogliano propinare a tutti i costi musica del genere come solo e unico sottofondo a un viaggio in treno è troppo. Come se li avessero solo loro, i cazzutissimi convogli che viaggiano sui binari. Ora arrivano questi e sono già un…

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  • THE HIDDEN CAMERAS, Awoo (Rough Trade / Self, 2006)

    Gli Hidden Cameras cambiano forma ma non sostanza. Arrivati al terzo disco, il gruppo di Joel Gibb si allontana dal muro di suono pieno di orpelli e delicatezze pop alla Polyphonic Spree dei precedenti “The Smell of Our Own” e “Mississauga Goddam” per addentrarsi in territori più rock per quello che è forse il loro…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010