• FIAMMA FUMANA, Onda (Mescal / Sony, 2006)

    Non capisco. Sarà un mio limite, o forse mi faccio troppe domande, ma non capisco. Che senso ha cambiare cantante per poi scegliere una nuova vocalist con lo stesso identico timbro, lo stesso piglio, lo stesso ricadere nelle identiche modulazioni? E ancora: che senso ha mantenere il nome della band, quando questo nome si doveva…

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  • I LOVE YOU BUT I’VE CHOSEN DARKNESS, Fear Is On Our Side (Secretly Canadian / Wide, 2006)

    Non c’è più motivo di temere le vostre sorelline fan dei Duran Duran e degli Spandau Ballet. Fino a quando esisteranno gruppi come gli I Love You But I’ve Chosen Darkness anche gli anni ’80 avranno qualcosa di musicalmente rivelante da dire. Immaginate dei Cocteau Twins cantati da una voce maschile e delle chitarre molto…

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  • KESSLER, Un altro giorno d’amore (Alternative Produzioni / Venus, 2006)

    Se i ragazzini, fuori fuoco e senza volto, della copertina di questo “Un altro giorno d’amore”, debutto dei piemontesi Kessler, avessero immaginato che ad attenderli stava il mondo adulto, il suo vuoto e la sua paranoia, probabilmente non avrebbero voluto crescere. E allora se ne stanno lì, intrappolati in una foto senza essere meglio definiti,…

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  • RED HOT CHILI PEPPERS, Stadium Arcadium (Warner Bros, 2006)

    Prendere un disco doppio dei Red Hot Chili Peppers, per un totale di due ore piene di musica dilazionate in ventotto canzoni, ed affidarlo alle mani di una persona che ha passato ore, pomeriggi, giornate intere ascoltando tutti i loro pezzi fino alla nausea è un rischio che potrebbe produrre effetti catastrofici. Una sbrodolata di…

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  • TOM RUSSELL, Love & Fear (Hightone Records / IRD, 2006)

    Potrei mettermi la coscienza a posto affermando che questo disco di Tom Russell rientra nella sempre più grande categoria dei dischi per cultori del genere. E infatti farò esattamente così. Giusto, ma chi è Tom Russell? Cantautore americano non più giovanissimo attivo da un bel paio di lustri ed autore di una corposa discografia dove…

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  • DANIEL JOHNSTON, Lost And Found (Sketchbook / Goodfellas, 2006)

    Dieci, cento, mille, centomila, milioni, miliardi di questi Daniel Johnston: il più strampalato autore di musica che questi tempi pure così strampalati – e con tutti che sperano di essere etichettati come freak, dimentichi del valore intrinseco dell’epiteto – ci hanno regalato torna a dire la sua, a tre anni di distanza dal giustamente osannato…

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  • ROBERT POLLARD, From A Compound Eye (Merge, 2006)

    Dal 1987 al 2004 fecero uscire quasi un disco all’anno. Centinaia di canzoni, dalla rozza immediatezza dei primi tempi al pop psichedelico del nuovo millennio. I Guided by Voices si sono sciolti l’anno scorso, salutando i fan con il dvd “The Electrifying Conclusion”, live che ripercorre l’intera carriera del gruppo. Robert Pollard non perde tempo…

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  • BAND OF HORSES, Everything All The Time (Sub Pop / Audioglobe, 2006)

    Un disco Sub Pop minore è comunque un disco che vale la pena ascoltare. Mal che vada, una mezz’ora di intrattenimento indie-pop disimpegnato c’è. Non tutto però è fondamentale. Come i Band of Horses, ad esempio. Band nata nel 2004 dallo scioglimento del Carissa’s Wierd che vede nelle figure di Ben Bridwell e Mat Brooke…

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  • TRES CHICAS, Bloom, Red & The Ordinary Girl (Yep Roc / IRD, 2006)

    Se non fosse che il loro nome ci fa venire in mente – scusate l’associazione d’idee modello brainstorming – le regine del 2002, quelle tre spagnolite figlie di papà delle Las Ketchup, non potremmo che parlare bene delle Tres Chicas. Invece questa cosa del nome banalotto va detta, per quello che può contare. Più interessante…

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  • THE BLACK HEART PROCESSION, The Spell (Touch & Go / Wide, 2006)

    Niente più Paulo Zappoli, niente più rock mascherato da serata danzante con tanto di dissetanti cocktail alla mano, niente più svisate colorate all’inverosimile. I Black Heart Procession di “The Spell” tornano all’antico anche se, come avremo modo di vedere, qualche cambiamento significativo c’è. La cosa certa comunque è che chi, come il sottoscritto, era uscito…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010