• DRIVE-BY TRUCKERS, A Blessing and a Curse (New West / IRD, 2006)

    L’importanza che certo rock ancora ha nel tessuto epidermico dell’ascoltatore appassionato del ruggito delle chitarre elettriche sta tutta in questo “A Blessing and a Curse” dei Drive-By Truckers. Gli americani sono ormai una vera e propria istituzione della musica a stelle e strisce e in Italia non sono che un fenomeno per i pochi appassionati…

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  • THE RACONTEURS, Broken Boy Soldiers (V2, 2006)

    C’è il rischio di parlare di Jack White come di una specie di Re Mida, eppure ascoltiamo “Broken Boy Soldiers” e quasi quasi ne siamo davvero convinti. Dopo aver rinnovato nel loro piccolo i White Stripes, che in molti davano un po’ per bolliti (non si sa neanche bene per quale motivo), il nostro viso…

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  • BORIS, Pink (Diwphalanx, 2006)

    I Boris del 2006 sono l’oscenità e il furore mescolati a un candore che non gli è mai possibile raggiungere ma che perseguono con una cocciutaggine davanti alla quale è impossibile non arrendersi e inchinarsi: tutte queste fratture sono racchiuse nel maiuscolo incipit che sbaraglia il campo, visto che “Parting” è un oceano di rumore…

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  • AA.VV., Exit Music – Songs With Radio Heads (BBE / Audioglobe, 2006)

    Chi scrive ritiene i Radiohead una delle venti cose per cui vale la pena vivere, dunque la recensione di un tributo alla band di Thom Yorke potrebbe essere falsata in un senso o in un altro. “Reato di lesa maestà!”, potrebbe subito denunciare il purista intransigente. “Evviva sempre e comunque la radioheadività!”, esulterebbe il drogato…

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  • THE CHURCH, Uninvited Like The Clouds (Cooking Vinyl / Edel, 2006)

    E’ bruttissimo parlare di un disco australiano nei giorni in cui si è venuti a conoscenza della morte di Grant McLennan dei Go-Betweens. Destino bastardo, portarcelo via a 48 anni per un infarto. Grant e i suoi “intermediari” erano tra le migliori realtà della scena pop australiana nata negli anni ’80 grazie all’influenza del power-pop,…

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  • GRAHAM COXON, Love Travels At Illegal Speed (Emi/Parlophone, 2006)

    Non so perché ma la storia Coxon/Blur mi sembra meglio di una telenovela argentina modello “Anche I Ricchi Piangono”, con Damon Albarn nel ruolo che fu di Veronica Castro, quello da primadonna: sempre pronto a fare e a disfare a piacimento. E’ notizia di questi giorni che il biondo ex ragazzino avrebbe dichiarato che gli…

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  • JAMES BLACKSHAW, Sunshrine (Digitalis, 2006)

    Metti il cd nel lettore e inizia la title-track. Per più di due minuti è solo il rintoccare cadenzato delle campane a scuotere l’aria, poi sommessamente si fa largo la chitarra acustica, con bruschi interventi atti a farne percepire la presenza. Poco alla volta la chitarra prende il sopravvento, la sei e la dodici corde…

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  • TOUMANI DIABATE’S SYMMETRIC ORCHESTRA, Boulevard De L’Independance (World Circuit / IRD, 2006)

    Il nome di Toumani Diabate non dirà assolutamente niente, ai più. Ma per gli appassionati di note africane, il chitarrista è uno dei più talentuosi artisti di quell’affascinante bacino musicale che i più considerano sotto il genere “World Music”. La sua più grande gratificazione – ad oggi – è stata quella di suonare al fianco…

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  • THE IAN FAYS, The Damon Lessons (Homesleep / Audioglobe, 2006)

    Che fine ha fatto l’appartamento parigino di Bianca e Sierra Casady, ora che Coco e Rosie sono impegnate a girovagare per il mondo con il loro bagaglio fatto di giocattoli e folk onirico? A volte gli appassionati di musica si fanno domande stupide, ma immaginare cose irreali è il bello del gioco, e davvero non…

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  • NICK CAVE & WARREN ELLIS, The Proposition (Mute / EMI, 2006)

    Nick Cave ha incrociato il sentiero della settima arte più volte nella sua carriera. Sia da davanti alla macchina da presa, come nel caso dell’apparizione in “Il cielo sopra Berlino” di Wim Wenders, sia dietro, occupandosi della composizione di colonne sonore come nel caso di “To have and to hold” di John Hillcoat. Il Nostro…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010