• MS. JOHN SODA, Notes And The Like (Morr Music / Wide, 2006)

    Diciamo la verità: se non fosse stato per la Morr Music, e per il fermento creato dalle molteplici emanazioni dei fratelli Acher, l’elettronica minimale non sarebbe mai arrivata nel mondo del pop. Onore al merito, dunque, ma dopo anni è difficile mantenere in vita un genere tanto sottile: i Ms. John Soda ci provano, a…

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  • HOWIE BECK, Howie Beck (Ever / Audioglobe, 2006)

    Cinque anni sono un intervallo forse troppo lungo per imprimere un solco incomparabile nella storia della musica. Ma per lasciare un segno – anche minimo, ma significativo – sono dettagli tutto sommato inutili. Di Howie Beck infatti, si erano perse le tracce in quel 2001 in cui approdò in Europa con “Hollow”. Torna ora con…

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  • LIARS, Drum’s Not Dead (Mute, 2006)

    Se le anime pagane del Pop Group si aggirassero ancora oggi per i salotti internazionali della musica, con ogni probabilità il suono che produrrebbero sarebbe lo stesso che è possibile trovare in “Drum’s Not Dead”; il terzo lavoro sulla lunga distanza dei Liars è, a due anni da “They Were Wrong, So We Drowned”, la…

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  • THE DELAYS, You See Colours (Rough Trade / Self, 2006)

    Alla luce di un esordio vieppiù convincente, vale a dire quel “Faded Seaside Glamour” del 2004, i Delays ritornano con un rinnovato carrozzone di canzoni. Il problema di questo gruppo è fondamentalmente la percentuale zuccherosa della voce di Greg Gilbert, uno di quei tizi che non riesci ad identificare soprattutto perché se non fosse per…

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  • JENNY LEWIS AND THE WATSON TWINS, Rabbit Fur Coat (Rough Trade / Self, 2006)

    Prima o poi qualcuno dovrebbe spiegare a tutti la differenza tra country ed alt.country. Non può certo essere un mero fattore di vecchiaia. Sarebbe una discriminazione aprioristica decisamente imbarazzante. Anche perché di alt questo disco di Jenny Lewis (già cantante dei deliziosi Rilo Kiley) che di anni nemmeno ne ha trenta, non ha assolutamente niente.…

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  • DEVICS, Push The Heart (Bella Union / V2, 2006)

    “Push the heart”, spingi il cuore. Verso nuove direzioni, più serene rispetto al precedente e bellissimo “The stars at Saint Andrea”: questo è quello che fanno i Devics, ormai stabili nella formazione a due con la voce malinconica di Sara a stendersi lieve sui tappeti sonori dolcemente soffusi di Dustin. L’elemento digitale scompare quasi completamente…

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  • ISOBEL CAMBELL & MARK LANEGAN, Ballad Of The Broken Seas (V2 / Edel, 2006)

    Un perfetto matrimonio artistico che unisce due straordinarie voci all’apparenza così lontane ma in realtà mai così vicine. Il lupo cattivo Mark Lanegan e l’amorino Isobel Campbell si incastrano a vicenda con un’intensità stupefacente e una complicità che fa passare in secondo piano l’idea che il disco sia stato registrato con un oceano di distanza.…

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  • ISOBEL CAMPBELL & MARK LANEGAN, Ballad Of The Broken Seas (V2 / Edel, 2006)

    Un perfetto matrimonio artistico che unisce due straordinarie voci all’apparenza così lontane ma in realtà mai così vicine. Il lupo cattivo Mark Lanegan e l’amorino Isobel Campbell si incastrano a vicenda con un’intensità stupefacente e una complicità che fa passare in secondo piano l’idea che il disco sia stato registrato con un oceano di distanza.…

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  • GOSSIP, Standing In The Way Of Control (Lado / Kill Rock Stars / Wide, 2006)

    I tre Gossip partono dall’Arkansas e arrivano a Portland. Ma nessuno di questi due luoghi è adatto a loro. La loro città ideale sarebbe Detroit: il calore della Motown da una parte, la furia sporca di Stooges ed MC5 dall’altra; “Standing in the way of control” si consuma così, sul filo che unisce soul e…

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  • HALMA, Back To Pascal (Sunday Service, 2006)

    Halma è il buio totale, è la notte che bussa alla porta. Facile aprire, il combo tedesco suona dello slowcore fascinoso che esplora gli anfratti più reconditi di ogni profondità: come rinunciare a tale intensità? Musica strumentale, musica da film, i suoni degli Halma nascono proprio con questa specie di missione notturna, come per fare…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010