• EARLY DAY MINERS, Offshore (Secretly Canadian / Wide, 2006)

    Non avrebbe senso ascoltare di giorno questa nuova prova degli Early Day Miners, combo solitamente sussunto nell’ambito del post-rock e proveniente da Bloomington, nell’Indiana. Sono sei tracce che formano un continuum totalmente notturno: sussurri adagiati come le chitarre slide di “Return Of The Native”, potenza evocativa di certi Cure – e viene subito in mente…

    Read More

  • VETIVER, To Find Me Gone (FatCat / Wide, 2006)

    Si può rimanere a bocca aperta, con lo sguardo ebete fisso sul nulla, per il semplice fatto di aver ascoltato un album composto di “belle canzoni”? Davvero, al di là di ogni interessante elucubrazione teorica e critica, “To Find Me Gone” altro non è se non un concentrato di levità artistica, nel quale tutto sembra…

    Read More

  • ALBERT HAMMOND JR., Yours To Keep (Rough Trade / Self, 2006)

    La domanda è, crediamo, legittima. Ma se Albert Hammond Jr. non fosse un chitarrista degli Strokes, il suo album avrebbe attirato delle attenzioni? Non si creda che questa sia una domanda maliziosa, dato che “Yours To Keep” è un album che ben si fa ascoltare, però quando certi interrogativi saltano in testa bisogna pur scervellarsi…

    Read More

  • THE DRAMS, Jubilee Dive (New West / IRD, 2006)

    Se ci sono due etichette che non deludono mai, da queste parti, sono la Blue Rose e la New West. A volte basta fare un disco semplicemente e schifosamente rock per essere felici e soddisfatti. E queste due etichette sono maestre nel perpetuare la tradizione americana fatta di certi suoni di chitarra, certe immagini e…

    Read More

  • RADIODERVISH, Amara terra mia (CD + DVD, Radiofandango / Edel, 2006)

    Piccole linee, connessioni che esistono da millenni: l’area del Mediterraneo è tutta così, ed è attraverso questi legami che sono nati i Radiodervish e il loro meticciato musicale, partito da Puglia e Palestina per raccontare il mare magnum e le sue genti. “Amara terra mia” non è semplicemente il loro nuovo disco, arrivato due anni…

    Read More

  • JOSEF K, Entomology (Domino / Self, 2006)

    Qualcuno doveva aver calunniato Josef K., perché senza che avesse fatto niente di male, una mattina fu arrestato (Franz Kafka, “Il processo”) Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Franz Kafka. Bene, bene… alzi ora la mano chi non ha idea di chi siano stati i Josef K. Come, così tanti? Scherzi…

    Read More

  • ANNIE HALL, Good Old Days (autoprodotto, 2006)

    Tornano gli Annie Hall e sono contento. Non si sono sciupati dopo una prima demo assai promettente – recensita su queste pagine in toni speranzosi – e si sono concentrati sui confini della loro musica, cercando un compromesso tra la sostanza delle composizioni, l’urgenza tipica dell’esordiente e la forma della canzone pop, della grammatica musicale…

    Read More

  • CASSIUS, 15 Again (Virgin, 2006)

    Cos’è “15 Again”? Un disco ricco, per niente scontato, divertente. Registrato nel giro di tre settimane a Ibiza nell’ottobre del 2005 più altre quattro di rifinitura tra dicembre 2005 e gennaio 2006 a Parigi. Portato a termine seguendo la regola tassativa di non impiegare più di otto ore per la realizzazione di un pezzo, suona…

    Read More

  • THE EVENS, Get Evens (Dischord / Wide, 2006)

    “Get evens” è uscito a ridosso delle mid-term americane (quelle che hanno indicato a Bush che il paese non era più con lui), ma è solo una coincidenza, per quanto simbolica. Difficile che le parole di fuoco, antagoniste con cervello, del disco degli Evens, abbiano convinto qualcuno a votare democratico: insomma, riuscite a immaginarvi un…

    Read More

  • JAMES YORKSTON, The Year Of The Leopard (Domino / Self, 2006)

    In molti mal digeriscono la definizione “musica inutile”, dato che tutta la musica sarebbe “inutile” per definizione. In effetti non serve per mangiare e per le altre funzioni vitali, ok, allora se vogliamo rendere vagamente il concetto possiamo usare l’aggettivo “innocuo”? Sì, così sembra anche più rispettoso. Ecco, il terzo album di Yorkston, “The Year…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010