• RAMONA CORDOVA, The Boy Who Floated Freely (Sleeping Star, 2006)

    Ci risiamo. L’ennesimo sciroccato del nuovo folk. Una scena che, guidata da Sua Maestà la Grande Incompresa Vashti Bunyan, ha dettato nuove regole di purezza e di voci particolarissime alla musica di questi anni, e i capolavori non sono neppure mancati: basti pensare agli incanti di Joanna Newsom o al prezzemolino Devendra, più onnipresente di…

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  • LANGHORNE SLIM, Engine EP (V2, 2006)

    Un gran bel personaggio divertente, questo Sean Scolnick in arte Langhorne Slim. Ce se n’è accorti anche dal vivo sabato 4 novembre al Calamita per “Live in Kalporz”, una voce modulabile per un’energia contagiosa in stile stomp e bluegrass, un moderno folletto country simpatico e saltellante. Ma quando il nostro si mette solo soletto a…

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  • THE BEATLES, Love (EMI / Parlophone, 2006)

    “Il nuovo disco dei Beatles”. Sì, certo. E chi ci crede? Mi chiedo come scelgano gli addetti stampa, le case discografiche. Quei pochi cretini che possono credere che “Love” sia, effettivamente, un nuovo disco dei Beatles, sono persone che sicuramente, oltre ad avere una vita molto triste, non hanno mai comprato un disco in vita…

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  • EN ROCO, Occhi chiusi (Green Fog / Venus, 2006)

    Quando vidi gli En Roco dal vivo per la prima volta, deliziosi e acerbi com’erano, mi rimase impresso un particolare: Enrico, il cantante che a fatica guardava il pubblico negli occhi, indossava una vecchia maglietta dei Jesus And Mary Chain. Un bel contrasto, per chi era seduto su uno sgabello colorato a cantare canzoni timide…

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  • MOROSE, On The Back Of Each Day (Suiteside, 2006)

    Un anno fa concludevo la recensione di “People Have Ceased to Ask Me About You” con la frase “domani è un altro giorno”: tradotta nel gergo comune la chiusa serve a risvegliare un sentimento di speranza, ad accendere una luce nel buio. Per i Morose tutto questo non vale: loro, come sintetizzato nel bel titolo,…

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  • JARVIS COCKER, Jarvis (Rough Trade / Self, 2006)

    Solo un personaggio come Jarvis Cocker poteva intitolare il suo lavoro solista con il proprio nome e usare il titolo per indicare una propria foto sulla copertina dell’album. Jarvis Cocker, questo conosciuto: forse il vero e proprio dandy definitivo degli anni ’90, talmente teatrale e costruito (palesemente costruito, quindi non aspettatevi menate sull’artificiosità della sua…

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  • BONNIE PRINCE BILLY, The Letting Go (Drag City / Self, 2006)

    Ho sempre provato un amore particolare per le creature partorite nel corso degli anni da Bonnie ‘Prince’ Billy: che fossero a firma Will Oldham, Palace, Palace Music, Palace Brothers e chi più ne ha più ne metta, si è sempre trattato di lavori unici nel loro genere. Era come se questo barbuto strano uomo del…

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  • OJM, Under The Thunder (Go Down Records / Audioglobe, 2006)

    Play. Qualche secondo di silenzio, chitarre eteree a vagare in un cielo poco rassicurante, e poi, la botta. Proprio come quando sali sulle montagne russe: l’ascesa lenta, lentissima, e un precipitare vorticoso dove non c’è un attimo di tregua. “Under the thunder”, il terzo disco degli OJM, inizia proprio così, e a produrlo c’è Michael…

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  • …AND YOU WILL KNOW US BY THE TRAIL OF DEAD, So Divided (Interscope, 2006)

    Dopo l’uscita di “Worlds Apart” il mondo si è appunto (che simpatia) diviso. Da una parte chi vi ha trovato una rinnovata capacità di scrittura, certamente avvolta in arrangiamenti barocchi, ma non meno coinvolgente e di qualità. Dall’altra chi ha disprezzato pesantemente il nuovo corso, spesso sull’ondata di quel tremendo trend-setter chiamato Pitchfork, sperando in…

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  • NUCCINI!, Matters Of Love And Death (2nd rec / Wide, 2006)

    Come suona un disco hip-hop fatto da qualcuno che l’hip-hop lo odia in maniera abbastanza palese? Molto bene, verrebbe da dire, anche perché le dodici canzoni di “Matters of love and death” fanno di tutto per affrontare il genere in maniera laterale, cercando per quanto possibilie di non farsi ingabbiare nel clichè. Nuccini è hip-hop…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010