• ONEIDA, In Circles (Quarterstick / Wide, 2006)

    Pura atmosfera. Tara Jane O’Neil è una foglia. E’ il vento d’autunno che soffia dolcemente al tramonto, mentre si guarda l’infinito da una collina e tutto il mondo sembra fermarsi. E’ musica per cuori infranti ed anime erranti. Malinconie di stagione per maglioni di lana. Magia incantevole e purissima. Dimentichiamoci le baggianate del minimalismo pretenzioso…

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  • LEMONHEADS, Lemonheads (Vagrant / Universal, 2006)

    Il concerto è finito. La folla in delirio e non potevano chiedere di meglio: quasi tutto “It’s A Shame About Ray”, i brani migliori di “Car Button Cloth” e “Come On Feel” e la speranza di una nuova, bellissima, pagina musicale con l’eroe dell’adolescenza. E’ tornato per restare e adesso c’è bisogno di una nuova…

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  • THE WONDER STUFF, Suspended By Stars (Reincarnate Music, 2006)

    Fuori luogo un bel po’, questi The Wonder Stuff. Con la loro perfezione formale alla James, le strutture melodiche spavalde e pompose alla U2, gli echi dei Mission, non nel 2006 dovevano far uscire “Suspended By Stars”. Il 1990 sarebbe stato l’anno giusto, il ’93 o il ’94 poteva finanche andare bene, per non dire…

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  • ARCTIC MONKEYS, Who The Fuck Are The Arctic Monkeys (Domino / Self, 2006)

    Diciamocelo, di questo ep non se ne sentiva il bisogno. Gli Arctic Monkeys sono stati lanciati con tutti i mezzi possibili, un lancio degno dell’Apollo 211 (ovvero della duecentundicesima band che la stampa inglese cerca di propinarci a scopi nazionalistici), e questo si sa. Però abbiamo anche già detto in altra sede che stavolta non…

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  • THE LEGENDARY SHACK SHAKER, Pandelirium (Yep Roc, 2006)

    Non passa inosservato questo cd fin dalla copertina: un’immagine quasi ripugnante di un maiale con la testa di bimbo (indiano?) e un cappello orientale, sopra un’immensità di rose. Per non parlare di quella tromba che emerge da un certo posto… insomma, una cosina morigerata. Copertina adattissima: il gruppo non poteva rappresentare meglio l’irriverenza e il…

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  • THE MARS VOLTA, Amputechture (Gold Standard Laboratories / Universal, 2006)

    “Amputechture” è esagerato. E la recensione finì qui. Basterebbe una sola parola per descrivere il nuovo parto dei Mars Volta, sia nel bene che nel male. Partiamo dal fatto che i grandi sostenitori troveranno le incredibili doti strumentali, già ampiamente dimostrate con i precedenti dischi, ancora più in vista. Discreta e un po’ triste soddisfazione.…

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  • BOB DYLAN, Modern Times (Columbia, 2006)

    Bob Dylan. Ha ancora senso mettersi a disquisire sulla sua importanza, sulla longevità della sua carriera, sugli episodi più controversi e quelli più eccezionali della sua vita? Penso proprio di no. Dylan è una delle icone più grandi del secolo scorso, nonché uno dei più grandi esempi di cultura americana di tutti i tempi, e…

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  • FRANKLIN DELANO, Come Home (Ghost Records / Audioglobe, 2006)

    E in Italia abbiamo i Franklin Delano, lo dico con una punta d’orgoglio e una di rammarico. Abbastanza ovvie le ragioni, siamo connazionali di un gruppo di primissimo livello ma purtroppo non se ne accorge nessuno e nei patri territori ancora suonano davanti a quattro poveri gatti che si sbattono per vedere cosa di nuovo…

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  • HOGWASH, Half Untruths (Urtovox / Audioglobe, 2006)

    L’incubo che ha perseguitato gli Hogwash fino a oggi è stato quello di un paragone costante con I fratellini maggiori Verdena, e certo non li ha aiutati ad emergere per la loro oggettiva bravura nello scrivere canzoni eleganti, energiche, sorridenti. A ben vedere, però, un legame sottilissimo coi fratelli Ferrari rimane: i Verdena fecero una…

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  • MICAH P. HINSON, Micah P. Hinson And The Opera Circuit (Sketchbook / Goodfellas, 2006)

    Non basta metterlo come sottofondo per apprezzarlo. Siamo nel 2006 ma a volte ci sono ancora dei dischi per cui vale la pena mettersi lì ad aspettare e leggere parola per parola tutte le righe delle canzoni e farsi distruggere da tutti gli elementi musicali che le accompagnano. Perché sì, è pur sempre canzone d’autore,…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010