• KINGS OF LEON, Because Of The Times (RCA / Sony BMG, 2007)

    Di tutta l’onda di nuove band uscite, a quanto ricordo in coda all’esplosione Strokes, alcune hanno mostrato la corda mentre altre hanno continuato a fare proseliti, ma una delle poche a non aver sviluppato la benché minima aspettativa fin dalle prime note emesse è quella che si fa chiamare Kings Of Leon. Innanzitutto quanto può…

    Read More

  • PIANO MAGIC, Part Monster (Homesleep, 2007)

    La storia della musica è piena di misteri. Dilemmi mai risolti. Enigmi inspiegabili. Scoperte inaspettate. Contraddizioni insolute. Con le dovute proporzioni i Piano Magic rientrano senza difficoltà in fenomeni di questo genere. Protagonisti passati sotto silenzio dell’underground inglese capaci di venir fuori dal 1997 con ben nove lp, svariati mini-cd, ep e singoli, in una…

    Read More

  • JENNIFER GENTLE, The Midnight Room (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    “Se vuoi farti le seghe, usa le mani. Non i dischi.” Una massima letta in rete. Geniale. E verissima. Quante volte noi, vecchi ragazzi punk presi male con l’underground, l’indie-rock di un certo tipo e le chitarre elettriche stronze l’abbiamo detto nei confronti dei pretenziosi macchinoni di gente che voleva farti sapere a tutti i…

    Read More

  • THE GOOD THE BAD AND THE QUEEN, The Good The Bad And The Queen (Parlophone / EMI, 2007)

    “The Good, The Bad & The Queen” è un album che potrebbe essere raccontato con immagini. Quelle che lo rappresentano è il confronto tra Damon Albarn sbarazzino nel retro di copertina di “The Great Escape” con degli occhialini che oggi farebbero ridere i polli e quello in una foto di oggi di quelle che accompagnano…

    Read More

  • SHANNON WRIGHT, Let In The Light (Quarterstick / Self, 2007)

    La musica di Shannon Wright si è mossa negli anni con le stesse dinamiche di una tempesta: l’addensarsi di nubi sempre più nere in bassi cieli folk, i lampi soffocanti e poi, lentamente, il diradarsi dell’oscurità, lembi azzurri che occhieggiano piano. La chiave del cambiamento sta tutta nelle dita che sfiorano il pianoforte in “They’ll…

    Read More

  • PIGEON DETECTIVES, Wait For Me (Dance To The Radio, 2007)

    Se andaste in giro per il Regno Unito ad informare gli astanti di qualche concerto o gli occasionali clienti di qualche negozio di dischi che il rock è morto da un pezzo e che di conseguenza stanno perdendo il loro tempo, probabilmente quelli vi risponderebbero che siete soltanto dei poveri pazzi totalmente fuori di senno.…

    Read More

  • QUEENS OF THE STONE AGE, Era Vulgaris (Interscope, 2007)

    Incassato alla grande il colpo dopo l’allontanamento di Oliveri, i QotSA hanno trovato la loro nuova dimensione e riscoperto la spavalderia di chi, sì, ha fatto “il botto”, ma può soprattutto permettersi ancora (di più) di fare quello che vuole. Alla faccia di chi li deprecava per una svolta pop che in realtà non c’è…

    Read More

  • THOMAS FEHLMANN, Honigpumpe (Kompakt, 2007)

    Il vecchio Thomas Fehlmann ritorna. Dalla sua base berlinese esce con un album per la Kompakt, label di Colonia alla quale è legato anche con il glorioso progetto di lunga data The Orb condiviso con l’altro vecchio, il Dr. Alex Paterson. Visto che ancora non si è stancato, Fehlmann ci propone una manciata di tracce…

    Read More

  • BILL CALLAHAN, Woke On A Whaleheart (Drag City / Wide, 2007)

    Dopo un decennio passato a nascondersi tra le parentesi di una fumosa ragione sociale, Bill Callahan decide di uscire a viso aperto con un disco a suo nome. “Woke On A Whaleheart” arriva dopo un paio di anni da quel bellissimo “A River Ain’t Too Much To Love” che aveva segnato il suo ritorno agli…

    Read More

  • RUFUS WAINWRIGHT, Release The Stars (Geffen, 2007)

    Che strano avere a che fare con un personaggio come Rufus Wainwright. E con la sua musica. Così kitsch, eccessiva e naif da sembrare fuori tempo massimo di qualche decennio. Così sfrontatamente sdolcinata e melliflua da farti pensare di doverla prendere con le molle, di andarci cauto perché potrebbe trattarsi di una fregatura. Potrebbe essere…

    Read More

Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010