• SUNSET RUBDOWN, Random Spirit Lover (Jagjaguwar, 2007)

    Che il Canada sia una sorta di continente vergine (o terra promessa) per l’indie rock è un fatto ormai difficilmente contestabile, per altro testimoniato dalle dozzine di band (spesso ottime) e album che sono sbocciati come funghi da almeno un quinquennio a questa parte a Montreal e dintorni. Un intricatissimo e aggrovigliato sottobosco di disordinati…

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  • UOCHI TOKI & ETEREA POSTBONG BAND, La chiave del 20 (Wallace Records, 2007)

    “Un concept album sulla vita notturna, realizzato in collaborazione con il quartetto strumentale degli Eterea Postbong Band”. AHA! Un concept album! Anche gli Uochi Toki, dunque, possiedono ambizioni? I seguaci del “vivi nascosto” allo sporco servizio della rima? I nichilisti dell’anti rap alla ricerca di testi costruttivi e lineari? E la con collaborazione con il…

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  • DEVENDRA BANHART, Smokey Rolls Down Thunder Canyon (XL Recordings, 2007)

    Devendra Banhart deve scontare, per forza di cose, il confronto coi due capidopera del folk (aggiungeteci indie se siete dei maniaci delle etichette) del 2000: “Rejoicing In the Hands” e “Nino Rojo”, pubblicati simultaneamente 3 anni fa e dai quali erompeva un esuberante eccesso di talento che un solo disco non riuscì a contenere. Difficile…

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  • DISCO DRIVE, Things To Do Today (Unhip / Audioglobe, 2007)

    Credo di essere una delle poche persone al mondo che ai concerti dei Disco Drive si annoia. Ebbene sì: tutta quell’accanirsi percussivo che lascia entusiasti quasi tutti, a me lascia completamente indifferente, e dopo un paio di pezzi la voglia di allontanarsi e bere una birra è fortissimo. Preambolo necessario, questo, per far capire quanto…

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  • UNDERWORLD, Oblivion With Bells (PIAS, 2007)

    E’ arrivato un po’ così “Oblivion With Bells”, quasi inaspettato. Eppure sono già passati cinque anni da “A Hundred Days Off” e sembra strano non vivere, questa volta, la nuova uscita degli Underworld come un evento. Ripercorrendo la storia di Hyde e Smith non si può fare altro che rendersi conto di come la loro…

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  • BRUCE SPRINGSTEEN, Magic (Columbia, 2007)

    Quando uscì “The Rising”, 2002, non erano in molti – se togliamo i fan assatanati e la critica da quotidiano che parla bene sempre di tutti – a scommettere un cent sullo stato di forma di Bruce Springsteen e la sua E-Street Band, riuniti sotto lo stesso tetto dopo “Born in the USA”. Era passato…

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  • AMOR FOU, La stagione del cannibale (Homesleep / Audioglobe, 2007)

    Quando Homesleep pubblica un disco cantato in italiano, allora quasi sicuramente si tratta di un piccolo evento. Nella storia dell’etichetta bolognese è accaduto solo due volte: la prima per il ritorno alla musica di Emidio Clementi (e chissà se gli El~Muniria torneranno, o il senso del loro esistere si è esaurito con il racconto di…

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  • THE BRUNETTES, Structure & Cosmetics (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Esce per la sempre più eclettica Sub Pop un interessante disco a firma Brunettes. Trattasi di un duo (uomo/donna) neozelandese che ha già avuto modo di farsi conoscere in giro per il mondo aprendo i concerti dei compagni di etichetta Shins e degli Architecture In Helsinki. Il gruppo non è propriamente esordiente, infatti prima dell’approdo…

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  • ARDECORE, Chimera (Il Manifesto, 2007)

    Che non scherzassero affatto lo si era capito appena Giampiero Felici aveva aperto bocca: ma Ardecore aveva ancora quell’aria da progetto “una botta e via”, uno sfizio che per un momento aveva avvicinato musicisti solitamente troppo diversi e in altre faccende affaccendati. Al fatidico secondo appuntamento, invece, l’ensemble romano si è presentato non solo puntuale…

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  • IRON & WINE, The Shepherd’s Dog (Sub Pop / Audioglobe, 2007)

    Quante volte Iron & Wine è stato accostato a Nick Drake? Tante, troppe: tutte le volte che si parla dei suoi dischi. Per noi significherebbe sminuirne l’opera, perché, tralasciando qualche somiglianza fisiologica nelle trame di chitarre (“House by the sea”), ci sembra che “The Sheperd’s Dog” abbia la forza di brillare di luce propria. Lasciamo…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010