Ne è passato di tempo dall’uscita di “Kollaps”, sconvolgente manifesto della destrutturazione industrial che avrebbe sconvolto la scena europea degli anni Ottanta, quando mossero i primi passi nella caotica scena underground di una Berlino divisa e contraddittoria. Eppure, dopo ventisei anni e un muro che è andato giù lasciando ancora in piedi molte di quelle…
Della vita e delle avventurose iniziative produttive dei Mariposa ho già avuto modo di parlare lungamente allorquando mi sono trovato a recensire “Proffiti Now”; non mi soffermerò dunque sulla dislocazione geografica dei suoi componenti né sulla follia demente che sembra pervadere ogni cosa che vanno a toccare. Oddio, in realtà è proprio partendo da quest’ultimo…
In un anno caratterizzato da un forte ritorno di interesse, soprattutto da parte degli artisti, per i dischi di cover, i Mariposa decidono di controbattere alle varie Patti Smith e Laura Pausini dando alle stampe una selezione di cover che la band di stanza a Bologna (ma comprendente membri originari di varie regioni italiane) ha…
Apro la recensione del settimo album in studio dei Radiohead sciorinando, con atteggiamento vagamente preoccupato, delle semplici cifre: l’album è stato reso disponibile al pubblico (tramite l’oramai arcinoto download dal loro sito) il 10 Ottobre. Nei giorni immediatamente seguenti era già possibile trovare in rete recensioni che (nella maggior parte dei casi) gridavano al capolavoro…
E’ da qualche giorno che tento di immaginare come possa essere la musica punk durante il sonno. Un frastuono ovattato, un ritmo violento che si fa più lontano. Il giorno che lascia spazio al sogno. Ascoltare il nuovo disco degli Edwood, a tre anni da “Like a movement”, significa camminare malinconici all’interno di un sonno…
“Non c’è arte senza infelicità”, scrive Marco Bosonetto nel breve racconto (divertentissimo) associato a “Negli Abissi Fra I Palpiti”, all’interno del booklet di “Uno”. E’ vero? Non interessa la risposta, è una provocazione. Uno stimolo. Però riposa lì, a parere di chi scrive, una delle possibili chiavi di lettura di “Uno”. I Marlene virano decisamente…
Lo stereotipo indie pop prevede cuori sempre troppo piccoli per: contenere emozioni di commozione e meraviglia per le piccole bellezze che gli altri ignorano, esprimere rancore e indignazione verso le piccole meschinità che gli altri ignorano, sopportare astinenze sessuali pluriennali nell’attesa o nel ricordo del vero amore, provare empatia nei confronti dei propri amici e…
Diciamole tutte nella prima frase, le parolacce. Così saremo in grado di lasciarcele alle spalle da subito, e svuotarle di significato: post-rock. Cinematico. Parole che sono in grado di descrivere perfettamente il suono degli Yellow Capra, ma che si possono applicare a un disco come “Chez Dédé” solo a mente fredda: perché, mentre scorrono le…
Tyger Dhula, Danuel Tate e Mathew Jonson presentano “23 Seconds”, qualcosa di più di un intreccio tra techno e atmosfere jazzate. Il carattere peculiare del loro lavoro risiede certamente nell’applicazione dei canoni tipici di un certo suono minimal a contesti sospesi tra jazz e virtuosismo elettronico. Il risultato di tutto non è altro che l’evoluzione…
Un disco intriso di un dolore impossibile da dominare, davanti al quale la voce così sicura di sé di PJ sparisce, si fa sottile, fragile, alta e timorosa.