• YEAH YEAH YEAHS, It’s Blitz (Polydor, 2009)

    Il Manuale per la Sopravvivenza dell’Undergrounder Newyorchese consiglia caldamente un cambio di guardaroba per ogni nuovo anno di attività. Pena, fare la fine del povero Julian Casablancas, che a forza di indossare (e battere) sempre lo stesso chiodo, ora cerca disperatamente di rattopparlo, andando a recuperare i cocci della sua band da dispersivi sentieri solisti.…

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  • BOB DYLAN, Together Through Life (Columbia, 2009)

    “together through life” non è solo una (ennesima) citazione di Walt Whitman. E’ anche una promessa paramatrimoniale, di quelle che Bob Dylan avrebbe potuto fare al suo uditorio quand’era giovane e “freewheelin’”, se già allora non fosse stato troppo naive per impegnarsi in progetti a lungo termine. Così la fa oggi, che ha di gran…

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  • AU REVOIR SIMONE, Still Light, Still Night (Our Secret Record Company / Moshi Moshi, 2009)

    Ho visto poco tempo fa una foto che rappresenta in maniera ineccepibile la musica delle Au Revoir Simone: le tre newyorkesi sono stravaccate in una stanza d’albergo con delle tastierine davanti, il letto sfatto, l’indolenza di piccole batterie elettroniche e onirici organetti che trasuda oltre lo scatto e le ferma lì, intente in un momento…

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  • PSYCHIC ILLS, Mirror Eye (The Social Registry, 2009)

    È vero che essere hipster vuol dire tutto e il contrario di tutto. E che gli Psychic Ills, newyorkesi dell’etichetta più psichedelica della Grande Mela, la Social Registry (Gang Gang Dance, Electroputas, Sian Alice Group, Blood On The Wall, Growing, Telepathe) ne sono uno degli esemplari musicali più rappresentativi. Ma era difficile aspettarsi una svolta…

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  • ZION, I The Take Over (Gold Dust Media, 2009)

    Dal nuovo disco degli Zion I, devo ammetterlo, non mi aspettavo nulla di che. Gli album precedenti del duo californiano mi avevano lasciato un ricordo vago che potrei sintetizzare appunto alla stessa maniera: nulla di che. Intendiamoci: mica degli sprovveduti, gente che ne sa, onesti artigiani in grado di regalare una tantum qualche pezzo potente;…

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  • ART BRUT, Art Brut vs. Satan (A Buzz Supreme, 2009)

    Ecco di nuovo l’eterno, micidiale, antagonista di ogni band: il famigerato “terzo album”. Gli Art Brut del dinamitico e furbetto Eddie Argos affrontano a modo loro questa cattiva coscienza, prendendola per le corna, intitolando con brillante arroganza il nuovo album “Art Brut vs. Satan” e intraprendendo spavaldamente un nuovo maturo corso da gruppo “da studio”,…

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  • TOSCA, No Hassle (!K7 / Audioglobe, 2009)

    Richard Dorfmeister e Rupert Huber sono vecchi compagni di scuola. Il loro primo lavoro legato al progetto Tosca risale al 1994 e, da allora, sembra che non sia cambiato poi molto. Nella seconda metà degli anni Novanta, un suono che aveva prima attraversato il periodo di fioritura del trip hop e nel quale, in quegli…

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  • HEARTLESS BASTARDS, The Mountain (Fat Possum / Audioglobe, 2009)

    Mi sono innamorato di una voce, a volte succede, anche se di rado. Come di innamorarsi, certo. Erika Wennerstrom è il suo nome: è la singer di una band di southern rock da hamburger dall’Ohio, gli Heartless Bastards, che evidentemente non avevano una grande ispirazione quando hanno scelto come chiamarsi. Bastardi senza cuore, puah… cos’è,…

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  • NEIL YOUNG, Fork In The Road (Reprise, 2009)

    “Just singing a song won’t change the world”: Neil Young la pensa così da quando, per realizzare un documentario, ha rimesso mano al materiale video di CSN&Y nel loro periodo di metà settanta…”those were the days”! Ma non credere più di poter cambiare il mondo, a quanto pare, non è una scusa per dispensarsi dal…

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  • BAT FOR LASHES, “Two Suns” (Parlophone / Astralwerks, 2009)

    Tre anni fa l’enigmatica creatura Bat For Lashes era effettivamente avvolta da una coltre di mistero. L’ottimo “Fur And Gold” era uscito solo in Gran Bretagna, sarebbe arrivato negli USA e, per motivi di distribuzione, al resto dell’Europa solo un anno dopo. Mentre si rincorrevano voci di autorevoli apprezzamenti, da Thom Yorke a Bjork passando…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010