I Prodigy sono ormai una band che vive a cadenza ciclica. Dischi e tour, poi chi si è visto si è visto. Accadeva così sul finire degli anni ’90, dopo aver dato alle stampe l’indimenticato “The Fat Of The Land”, fino al 2002, quando ricomparivano sulle scene per fare da headliner al Carling Weekend. Qualcosa…
Un’overdose d’amore. Un’overdose anche per me. Torna dopo sette anni il crooner dalla faccia d’attore, il sexy pugile sentimentale, il giovane Elvis dal cuore infranto. Per molti, più semplicemente, quello di “Wicked Game”, languido ballatone supercool che – sebbene pubblicato oltre un anno prima – come un fulmine schizza ai primi posti delle classifiche dopo…
Ritmo e voce. Non c’è poi molto altro. E’ allo spareggio tra queste due componenti fondamentali viene affidato il destino di praticamente qualsiasi brano di musica pop, quando tocca decidere se il neonato sarà un esemplare di belcanto o un martellone da dancefloor, una ballata struggente o un fiero rocchettone marziale… Soltanto un anno fa,…
La Svezia salverà la nostra possibilità di continuare a sorridere? Ascoltando il quarto album dei Billie The Vision & The Dancers, creatura del geniale Lars Lindquists (da Malmoe), la risposta pare decisamente affermativa. I puntuali bollettini dell’amico Piero sembrano confermarlo, la Svezia è oggi la California europea della pop music e il migliore spot di…
Esistono due distinte categorie di curatori qualificati a risanare la musica pop dalle sue eterne malattie: i primi sono i medici omeopati (provenienti perlopiù dal rock) che si divertono ad applicare una terapia d’urto, sbattendole in faccia una per una le sue contraddizioni. Della categoria eteropatica invece, fanno parte gli inguaribili ottimisti che il pop…
Non è facile ripetersi. Non è facile nel 2009, in particolare con la minimal techno e se alle spalle hai un ottimo album come “Chromophobia” (Kompakt, 2007). Con “Take My Breath Away” Gui Boratto si muove verso quella che può sembrare, nella forma, una direzione piuttosto prevedibile ma che, in questo caso, non risulta per…
All’inizio del 2000, un po’ tutti avrebbero scommesso sui Von Bondies: erano giovani, brillanti, energici, glamour e dannatamente demodé. Come tanti loro compari di stagione americani, suonavano un rock ‘n roll ricercatamente immediato e retrò, con un’estetica a metà strada tra blues e pop. Sembravano incarnare perfettamente tutti i cliché richiesti dal caso: formazione a…
“Noi uomini del Texas non siamo persone da andare fuori di testa per una donna” A volte, nei film western, le ragazze imbracciano le chitarre per suonare e cantare. La prima che mi viene in mente è Marilyn nel controverso “River Of No Return” di Otto Preminger con il meraviglioso Robert Mitchum. Ma ehi, ragazzi,…
Lo spiritello maligno che dimora in ogni critico o appassionato di musica che si consideri obiettivo, si fa in quattro per trovare almeno un difetto, anche il più futile, persino nelle opere più riuscite. Nel caso del disco d’esordio dei Red Basica aveva escogitato il cavillo dell’undicesima traccia; gli era parso, insomma, che l’album potesse…
Il Bardelli aveva ragione. Non viene in mente recensione più perspicua e criticamente attendibile di questa per il disco che ci apprestiamo a raccontare. I Wavves sono il perfetto prototipo di quella che in gergo si usa definire one-man band, dietro di essi ci cela infatti l’ombra vagamente inquietante di tale Nathan Williams, polistrumentista e…