Diciamocelo subito in faccia per fare i simpatici: il primo disco dei Vampire Weekend (e il suo inarrestabile successo sorprendentemente trasversale) è o è stato, insieme all’elezione di Obama, uno degli argomenti più persuasivi a favore di una società luminosamente multiculturalista. Anche i quattro newyorchesi hanno infatti vinto la loro scommessa dell’ottimismo possibile con la…
Sarebbe ora di rendersi conto che in Italia, tra sottobosco provinciale e marciapiedi di periferia, è da un po’ che sta accadendo qualcosa nel campo di un certo modo di suonare pesante. E se gli epicentri naturali di certe mutazioni sono il Piemonte e il Veneto, è dalle Marche che escono alcune delle realtà più…
Sono passati praticamente due anni da quando, su queste pagine virtuali, lanciammo un s.o.s. per una band di tre ragazzini che vedemmo casualmente al Vox, sperticandoci in lodi inusuali per un gruppo senza alcun booking, produttore, etichetta, insomma una tra i miliardi di band emergenti che affollano i palchi in giro qua e là. Non…
Ci sono quelli che dicono che i Wilco, col tempo, si sono imborghesiti, hanno sposato la paraculaggine di una musica formalmente ineccepibile ma di maniera, che ammicca eccessivamente al classic rock che si trova nelle discografie dei genitori (“dad rock” è la definizione ultrasnob di Pitchfork). Si finisce così per scadere nella triste equazione sofferenza…
Con Taranta Terapy non ci si annoia. Il sestetto calabrese concilia brillantemente impegno e spensieratezza, cantautorato e rock più accattivante. È un album veloce “Terra K’Abballa”, quasi come un classico disco punk di una volta. Ma qui abbiamo a che fare con un punk eretico in versione etno-folk, eclettico e interstilistico. In realtà, a ben…
Provate a chiamarlo electro-pop. Provate a chiamarla chill-wave, riconducendo il tutto alla nuova scena electro di Seattle. Oppure hypnagogic-pop dal termine coniato per definire questa stramba elettronica a bassa fedeltà dai tratti molto dormiveglia. Provate con psichedelia, con lo-fi, synth-pop ma comunque non funzionerebbe. Se Memory Tapes e Washed Out possono in parte essere accomunati…
Se c’è qualcosa che questa decade di nostalgie ci ha chiarito al di là di ogni ragionevole dubbio è che il Rrrock – così come lo si intendeva negli anni ’70: ruggente, gagliardo, grandioso – è ormai morto e sepolto e tutto quel che possiamo ancora farci è mettersi a danzare sulla sua tomba. Anche…
È qualcosa di esasperante il parto dei Them Crooked Vultures, anche perché le doglie vengono a noi nel disperato tentativo di arrivare a fine disco. Qualcosa come gli episodi più zoppicanti degli ultimi due zoppicanti dischi dei QOTSA, con Dave Grohl e John Paul Jones a fare da turnisti svogliati, per sessantasei minuti di mid-tempo…
Ascoltare un disco dei Port-Royal significa lasciarsi accompagnare per i meandri ovattati di una dimensione surreale, dove spazi e tempi si dilatano all’inverosimile e la mente si ritrova a percorrere sentieri suggestivi ed altamente emozionali. Ormai questi ragazzi genovesi sono nell’appagante condizione di non dover più dimostrare niente a nessuno: è bastato il fulminante esordio…