Una retrospettiva sul secondo disco di una delle band più caratterizzanti della scena newyorkese degli anni ’00.
Parte una nuova rubrica, alla scoperta della musica proveniente dall’Africa.
[ di Giuseppe Franza ] Gli Aldo sono un duo minimalista di electro-rock demenziale napoletano. Però, nonostante la stravaganza, il significato estetico dei brani è come un fuso che ruota su se stesso.
[ di Stefania Italiano ] Il primo EP del power trio romano, primordiali e catchy. In una parola: rock.
[ di Giuseppe Franza ] Un’avanguardia che non meraviglia, quella di Massimo Pupillo (Zu) in coppia con Fm Einheit (Einstürzende Naubauten).
[ di Matteo Ghilardi ] “Volcano” è pieno zeppo di riff che richiamano gruppi come Deep Purple, Blue Cheer, Grand Funk Railroad e primi Uriah Heep. Un lavoro riuscito.
[ di Francesco Marchesi ] La musica inglese ha ancora qualcosa da dire? Ci provano gli Everything Everything, adesso in tour: 22 marzo (Milano, Magnolia), 23 marzo (Roma, Circolo degli Artisti), 24 marzo (Bologna, Covo Club).
[ di Francesco Giordani ] I padovani Speedy Peones fanno della brevità una precisa metodologia (s)compositiva.
[ di Stefania Italiano ] In vetta alla mia personale chart del 2010: vi spiego perché secondo me gli Intronaut sono stati i più bravi.
[ di Stefania Italiano ] I milanesi Enil La Fam producono la loro opera prima “Midst”, distillato (post)grunge, un breviario di ciò che resta e quindi resiste degli anni ’90. Un linguaggio di un altra stagione, che quindi non parla – o meglio non riesce a parlare – di noi, oggi.