Crooner o non crooner? Come dire essere o non essere! Così Adam Green, senza averci dato il tempo di sentire la sua mancanza, ritorna con “Minor Love” il suo sesto album solista, e lo fa ribadendo la sua scelta artistica, quella di un crooner più per scelta che per vocazione che ribadisce il suo discorso…
Ha, paradossalmente, il sapore di qualcosa di nuovo; è ispirato, scorre, sembra avere senso. “Oversteps”, appena due anni dopo l’ostico e pressoché ininfluente “Quaristice”, riporta in carreggiata il progetto della coppia Both – Brown. Parte e già sembra migliore; prosegue meritandosi ancora fiducia. In tracce come “Qplay” si ritrova, con grande piacere, il sapore degli…
“Lo sai perché odio fare i sequel? – chiedeva spesso John Cleese dei Monty Python ai suoi intervistatori – Perché il secondo episodio dev’essere bello il doppio del primo per essere percepito dal pubblico come all’altezza dell’originale”. Sta tutta in questa frase la recensione a “Ritornano quelli di…” il cui primo capitolo (recensione) avevamo incensato…
In tutto l’interminabile marasma di new new wave, revival post-punk, o come caspita vogliamo chiamarlo, l’esordio dei These New Puritans mi aveva lasciato un segno potente già dal primissimo ascolto. Qualcosa che pensavo non mi sarebbe più capitato, ormai assuefatto dal viavai di sbarbati fighetti inglesi in odore di Talking Heads. E invece, pem! Arriva…
Probabilmente il complimento più grosso ai Turin Brakes l’ha fatto un mio amico, appassionato di musica ma che non ha mai avuto la passione per la conoscenza enciclopedica di miliardi di gruppi e che soprattutto è da mo’ che non ha tempo di ascoltarsi il numero di cd che invece il sottoscritto si sciroppa, che…
La moratoria ai synth imposta da Stephin Merrit ai suoi gloriosi Magnetic Fields continua e si conclude con il nuovo “Realism”, il gemello “falso” (e infatti proprio “False” doveva intitolarsi) del precedente “Distorsion” del 2008 (confrontate le rispettive copertine dei due album e fate caso al sottile cortocircuito semantico dei loro due titoli, laddove la…
“Finally the punk rockers are taking acid” titolava una triplice raccolta riassuntiva del primo periodo Lips. Ed era proprio così. L’esordio della band di Wayne Coyne nella seconda metà degli anni ’80 segnava un incontro, sulla carta assai improbabile, fra la verve incendiaria del punk-rock e le visioni lisergiche del pop psichedelico. Diverse le miglia…
Quella per cui la musica post-rock andrebbe naturalmente accompagnata ad un companatico d’atmosfere digitali e di freddezze mat(h)ematiche è una regola non scritta che a Efrim Menuck e Thierry Amar non è mai andata giù. Non la digerivano ai tempi dei Godspeed You! Black Emperor, che pure del cosiddetto ‘post’ furono profeti, e continuano a…
Apprezzatissimo arrangiatore e violinista, il canadese Owen Pallett (da Toronto), malgrado la giovane età può già vantare un curriculm chilometrico ed altisonante (per cui molti protagonisti del panorama indie contemporaneo darebbero volentieri un braccio), caratterizzato da collaborazioni illustri praticamente con chiunque possa venirvi in mente: dai Pet Shop Boys agli Arcade Fire, passando per Beirut…
Quando incrociammo le nostre strade con gli Eimog, ci colpirono subito. Fu un concerto quasi religioso in cui la band di Agrigento riuscì ad esprimere l’inesprimibile attraverso un classico post-rock talmente rigoroso da accaparrarsi orecchie e cuore. Lo stesso discorso lo si può fare anche oggi che si ha tra le mani “Scenario”, primo lavoro…