Ci eravamo tanto amati. Quanto vorrei non trovarmi nell’orrenda parte del boia di un gruppo che ho adorato visceralmente nonostante abbia vissuto in prima persona soltanto il recente passato, peraltro tutt’altro che splendente. Ripenso allo show di “Bandwagonesque” di quasi quattro anni fa e non riesco a credere di trovarmi oggi di fronte a quelle…
C’è qualcosa di irritante nella facilità con cui i Lonely Drifter Karen riescono a porgerti la loro musica: tutto sembra riuscire senza il minimo sforzo. Non un briciolo di maniera, non un virtuosismo fuori luogo, mai una smorfia compiaciuta. Tutto scorre perfettamente, come se queste gemme folk-jazzy fossero sempre state lì in bella mostra, e…
La nostra rubrica IKEA-POP dovrebbe aver sfatato un po’ di leggende sulla Svezia come terra cupa e noiosa popolata da depressi dalla tendenza suicida. Anche in Svezia esiste l’estate e ha molte ore di luce in più dell’estate italiana. E anche in Svezia esiste una West Coast che ha Goteborg come capitale ed epicentro di…
La notizia è che Mike Patton se ne esce con un tributo alla canzone italiana periodo ’50-60. Patton chi, quello-dei-Faith-No-More?? Accidenti, non c’è che dire: se fossimo di quegli sciagurati ascoltatori rimasti con l’orologio fermo agli anni ’90 ci sarebbe di che restare a bocca aperta. In realtà per chi ha continuato a seguire il…
Recensire l’opera prima di ogni artista è una delle cose più difficili da fare. Si riconoscono i pregi espressi, le fonti riconoscibili, la caratteristica precipua del nuovo artista; si fanno notare le pecche, i limiti, i “Vedremo” e “Speriamo”, ecc… ed è una cosa snervante la prudenza o la pazienza quando un lavoro convince o…
Così a lungo e colpevolmente abbiamo taciuto di Jamie Lidell su queste pagine, che dev’essere una configurazione stellare particolarmente favorevole quella che ha fatto sì che cominciassimo a parlarne proprio in coincidenza di questo disco, ideale riassunto delle puntate precedenti. Per chi se le fosse perse, da inizio secolo ad oggi sir Lidell si è…
Ci sono nomi di fronte ai quali non si può dire “bau” senza passare per snobisti. Danger Mouse è uno di questi, un produttore-musicista che, a parte le cose sue con i Gnarls Barkley (superlative), ha trasformato con il suo tocco qualsiasi artista passato sotto le sue grinfie (il Beck di “Modern Guilt” su tutti),…
Il tempo sembra essersi fermato. Jeff Mills, androide detroitiano della prima ora, con “Sleeper Wakes”, conferma modi e tempi di una techno cresciuta con lui e capace di mantenere, sempre, un distacco tale dalle mode e dagli ambienti circostanti da poter essere definita, prima come adesso, “classica”. L’ascolto ha inizio con gil undici minuti e…
Questa volta, per il decollo, bisogna aspettare un po’ di più. Lo scorso “Ten stones” aveva messo le basi per una rinascita elettrica, che accompagnasse la “mano intrecciata” di David Eugene Edwards lungo territori diversi da quelli già battuti a bordo dei 16 Horsepower: “The Threshing Floor” invece si rimangia tutto e riporta il discorso…