• TEENAGE FANCLUB, Shadows (PeMa / Merge, 2010)

    Ci eravamo tanto amati. Quanto vorrei non trovarmi nell’orrenda parte del boia di un gruppo che ho adorato visceralmente nonostante abbia vissuto in prima persona soltanto il recente passato, peraltro tutt’altro che splendente. Ripenso allo show di “Bandwagonesque” di quasi quattro anni fa e non riesco a credere di trovarmi oggi di fronte a quelle…

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  • LONELY DRIFTER KAREN, Fall Of Spring (Crammed Discs / Materiali Sonori, 2010)

    C’è qualcosa di irritante nella facilità con cui i Lonely Drifter Karen riescono a porgerti la loro musica: tutto sembra riuscire senza il minimo sforzo. Non un briciolo di maniera, non un virtuosismo fuori luogo, mai una smorfia compiaciuta. Tutto scorre perfettamente, come se queste gemme folk-jazzy fossero sempre state lì in bella mostra, e…

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  • THE RADIO DEPT., Clinging To A Scheme (Labrador, 2010)

    La nostra rubrica IKEA-POP dovrebbe aver sfatato un po’ di leggende sulla Svezia come terra cupa e noiosa popolata da depressi dalla tendenza suicida. Anche in Svezia esiste l’estate e ha molte ore di luce in più dell’estate italiana. E anche in Svezia esiste una West Coast che ha Goteborg come capitale ed epicentro di…

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  • MIKE PATTON, Mondo Cane (Ipecac, 2010)

    La notizia è che Mike Patton se ne esce con un tributo alla canzone italiana periodo ’50-60. Patton chi, quello-dei-Faith-No-More?? Accidenti, non c’è che dire: se fossimo di quegli sciagurati ascoltatori rimasti con l’orologio fermo agli anni ’90 ci sarebbe di che restare a bocca aperta. In realtà per chi ha continuato a seguire il…

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  • AVI BUFFALO, Avi Buffalo (Sub Pop, 2010)

    Recensire l’opera prima di ogni artista è una delle cose più difficili da fare. Si riconoscono i pregi espressi, le fonti riconoscibili, la caratteristica precipua del nuovo artista; si fanno notare le pecche, i limiti, i “Vedremo” e “Speriamo”, ecc… ed è una cosa snervante la prudenza o la pazienza quando un lavoro convince o…

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  • JAMIE LIDELL, Compass (Warp, 2010)

    Così a lungo e colpevolmente abbiamo taciuto di Jamie Lidell su queste pagine, che dev’essere una configurazione stellare particolarmente favorevole quella che ha fatto sì che cominciassimo a parlarne proprio in coincidenza di questo disco, ideale riassunto delle puntate precedenti. Per chi se le fosse perse, da inizio secolo ad oggi sir Lidell si è…

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  • BROKEN SOCIAL SCENE, Forgiveness Rock Record (Arts & Crafts, 2010)

    A scrivere dei Broken Social Scene dopo il concerto di Barcellona cui abbiamo assistito qualche giorno fa, c’è il rischio che la recensione sia solo una carrellata di “che figata, mamma mia che figata”. Anzi. A dire il vero, una recensione di “Forgiveness Rock Record” rischia sempre di essere una carrellata di superlativi. Questo perché…

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  • BROKEN BELLS, Broken Bells (Columbia, 2010)

    Ci sono nomi di fronte ai quali non si può dire “bau” senza passare per snobisti. Danger Mouse è uno di questi, un produttore-musicista che, a parte le cose sue con i Gnarls Barkley (superlative), ha trasformato con il suo tocco qualsiasi artista passato sotto le sue grinfie (il Beck di “Modern Guilt” su tutti),…

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  • JEFF MILLS, Sleeper Wakes (Third Ear, 2010)

    Il tempo sembra essersi fermato. Jeff Mills, androide detroitiano della prima ora, con “Sleeper Wakes”, conferma modi e tempi di una techno cresciuta con lui e capace di mantenere, sempre, un distacco tale dalle mode e dagli ambienti circostanti da poter essere definita, prima come adesso, “classica”. L’ascolto ha inizio con gil undici minuti e…

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  • WOVENHAND, The Threshing Floor (Glitterhouse, 2010)

    Questa volta, per il decollo, bisogna aspettare un po’ di più. Lo scorso “Ten stones” aveva messo le basi per una rinascita elettrica, che accompagnasse la “mano intrecciata” di David Eugene Edwards lungo territori diversi da quelli già battuti a bordo dei 16 Horsepower: “The Threshing Floor” invece si rimangia tutto e riporta il discorso…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010