[ di Francesco Giordani ] I milanesi Egokid, al traguardo del terzo album, osservano l’umanità metropolitana che si affaccenda nella sublime vanità dei propri crucci quotidiani.
[ di Francesco Marchesi ] L’etichetta che è stata affibiata a Dylan Baldi, alias Cloud Nothings, è “punk-pop”. Rock caramelloso sotto steroidi, e approccio marcatamente lo-fi. Solare, alla moda, e un po’ monotono.
[ di Paolo Bardelli ] E’ brava, la cantante israeliano-francese che si divide tra Parigi e New York City, ma non ha ancora scelto chi vuole essere “da grande”.
[ di Lorenzo Centini ] Cosa sia successo agli Akron/Family ha del misterioso, ormai arenati in una fase di stanca, prevedibile e inutile riproposizione di quei tre o quattro stereotipi precoci da essi stessi creati.
[ di Stefano Solaro ] É difficile prescindere dalla scoppiettante opera prima “Hometowns” per giudicare “Departing”. Al cospetto del precedente disco della band canadese, il presente finisce giocoforza per sfigurare.
[ di Francesco Giordani ] I veneziani ancor oggi rimangono uno dei diamanti più nascosti del panorama rock italiano contemporaneo. Un diamante prezioso, a nostro modestissimo avviso.
[ di Nicola Guerra ] I bergamaschi Sakee Sed, duo composto da Marco Grezzi e Gianluca Perucchini, mostrano il biglietto da visita per il nuovo disco previsto sempre per quest’anno.
[ di Piero Merola ] A Stoccolma l’inverno è troppo freddo, e la stellina svedese si trasferisce in California. Sospiro di sollievo: il sole non le ha dato alla testa.
[ di Francesco Giordani ] Gli Atomika Kakato, assoldati nella nuova scuderia de Lo Scafandro del veterano Fabrizio Tavernelli, realizzano un dischetto per archeologi instancabili della new wave.
[ di Antonio Anigello ] Per anticipare l’atto finale “Computer And Blues”, con cui Mike Skinner ha annunciato che chiuderà l’esperienza The Streets, ecco questo mixtape disponibile solo in formato digitale.