[ di Gloria Annovi ] Il disco di Benvegnù è un disco che mette in luce una grande maturità musicale e un talento indiscutibile. “Hermann” è un disco che ci fa scorgere un po’ di luce.
[ di Lorenzo Centini ] Greg Dulli, grande autore e buon truffaldino, in grado di piazzarti con la stessa disinvoltura diamanti e vetri di bottiglia senza che se ne riesca a capire la differenza. Finisci per convincerti che sia veramente sincero.
[ di Stefano Solaro ] Circondati dall’hype grazie a singoli e demo di pregevole qualitá comparsi in giro per la rete nel corso del 2010, ecco giungere gli Yuck a farsi portavoce con l’omonimo album di debutto di una nuova prorompente ondata che posa lo sguardo su nineties.
[ di Paolo Bardelli ] Gli Stoop di questo album si possono definire, tranquillamente, “i dEUS italiani”, e ciò è sia un complimento che una constatazione di derivazione, seppure ottima derivazione.
[ di Paolo Bardelli ] E qui partono le sensazioni, i brividi, i sentimenti. Perché ormai i Radiohead non sono più un gruppo, sono come una ragazza. La propria ragazza.
[ di Lorenzo Centini ] Un EP di quattro pezzi di uno dei complessi più freschi emerso negli ultimi mesi è un ottimo modo di avvicinarsi alla primavera.
[ di Nicola Guerra ] Il quartetto austriaco seziona la musica in piccole parti di melodia: un bizzarro connubio di classica e jazz destrutturato.
[ di Piero Merola ] Cosa rende i Cut Copy la risposta australiana agli Hot Chip? L’attualizzazione dei loro riferimenti. “Zonoscope” dà l’idea dei Talking Heads mandati in ritiro spirituale a Ibiza.
“Let England Shake” è un disco rock basico, quasi primordiale, fatto di un folk grezzo e increspato che è suono senza tempo.