[ di Stefania Italiano ] Esce il debut album degli australiani Dangerous!, fresco come una sorsata di coca cola, ma light.
[ di Francesco Melis ] Riduzione d’organico e un quasi split up: di sicuro non i presupposti migliori per un secondo disco. Ma The Drums superano la prova senza grandi patemi.
[ di Lorenzo Centini ] Gente che cerca di guadagnarsi un posticino tra Animal Collective e Fleet Foxes intrecciando cori noiosi per 55 minuti. Questo è il prezzo da pagare per aver abbassato la guardia con la recente piega del nuovo indie.
[ di Piero Merola ] In un esclusivo release party, a due giorni dall’uscita presentano “Days” nel più antico beer garden di New York: report e recensione del secondo ottimo album dei Real Estate.
[ di Stefano Folegati ] Gli Wilco cercano di dare continuità e coerenza a tutto ciò che hanno rappresentato in questi anni, senza schematismi o semplificazioni in nome della vendibilità.
[ di Stefano Solaro ] Dopo un’attesa infinita tornano i Clap Yur Hands Say Yeah con un album destinato a dividere.
[ di Federico Olmi ] Con esemplare chiarezza e sincerità Perri ci descrive gli splendori e le miserie del suo complicato e contraddittorio Sud, splendidamente supportato dal fedele Squintetto che dal sole di musiche e ritmi tradizionali sa far germogliare bagliori di più moderne inquietudini.
[ di Federica Casari ] Nell’anno in cui l’amato Gil Scott-Heron ci lascia, Anthony Joseph dà vita ad un lavoro che è concettualmente e stilisticamente una forma “meta” di musica nera.
[ di Lorenzo Centini ] I due sacerdoti della drone music salgono sul palco acclamati da un mare di corna e cominciano a rovesciare kilowatt su kilowatt. Ma, sarà la sala, sarà la birra del venerdì sera, fatto sta che dopo un po’ è fin troppo facile distrarsi.
[ di Federico Olmi ] “Visionario” è il disco che non ti aspetteresti nel catalogo MK, un piacevole imprevisto che esibisce un indubbio potenziale da classifica. Niente folk, niente influssi etnici: solo musica pop.