[ di Francesco Melis ] I Metz esordiscono su Sub Pop e piazzano un esordio fulminante, senza compromessi.
[ di Nicola Guerra ] Un muro di suono capace di incunearsi fra le melodie. Conrad Keely e soci non sono mai stati così asciutti, potenti, rabbiosi e poetici.
[ di Nicola Guerra ] Il ritorno di Cody ChesnuTT, dieci anni dopo “The Headphone Masterpiece”, ha un suono antico e allo stesso tempo modernissimo. Asciuga l’elettronica, toglie quasi totalmente hip-hop e sperimentazione, abolisce rabbia e paranoia e si concentra sull’anima. Soul, non a caso.
[ di Francesco Marchesi ] Stubborn Heart: ancora due ragazzi londinesi alle prese con vecchi dischi, elettronica e soul. Ma con risultati originali ed un po’ inattuali.
[ di Ivano Zullo ] Un lavoro intenso in cui il cantante marchigiano si mette a nudo mostrando, con orgoglio, lividi e cicatrici, segni del tempo andato ma anche punti di riferimento da cui ripartire per un nuovo futuro.
[ di Francesco Melis ] Mac Demarco per il suo secondo lavoro decide di “asciugare” gli arrangiamenti e far emergere il suo song writing. Una scelta azzeccata.
[ di Matteo Maioli ] Cinque ragazzi, così differenti per origine, così uguali sul palco. Basta chiudere gli occhi e in un’ora di concerto i Vadoinmessico sanno trasportarti in mondi esotici dai climi tropicali, o più semplicemente farti rivivere un’estate perduta o un amore di gioventù.
[ di Francesco Marchesi ] La “bambolina indie” dalle tinte dark al terzo album mette in fila potenza e ordine, variazione e rigore. In una parola, maturità.
[ di Paolo Bardelli ] In un album altalenante, la sensazione che rimane è quella di essere al cospetto di un’artista importante della nostra scena italica. Così come rimane l’inquietudine delle sue “murder ballads”.
[ di Piero Merola ] Nella settimana post-uragano e in una Brooklyn innevata, i Tame Impala aprono il tour americano per presentare l’ottimo “Lonerism” e non deludono le altissime aspettative.