• 7 brani per vivere al meglio il #WilcoDay

    Iniziamo questo #WilcoDay nel modo migliore: con una bella Top 7!

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  • JAMES BLAKE, “James Blake” (Atlas/A&M Records, 2011)

    [ di Piero Merola ] Arriva subito l’ambiziosa prova del primo LP, per la consacrazione del giovane londinese. All’insegna del minimalismo, come se sample, basi e pulsioni più digitali fossero definitivamente inghiottite dal piano e dai silenzi su cui decide di giocare.

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  • SHERYL CROW, C’mon C’mon (A&M, 2002)

    Il nuovo album di Sheryl Crow, il suo quarto in studio, si apre con “Steve McQueen”, un bel rock che richiama alla mente i groove migliori del secondo ottimo album della cantautrice, “Sheryl Crow”. Un pezzo convincente, dal testo disimpegnato (che ci ricorda il Blasco nazionale!), destinato a rimanere piuttosto isolato all’interno dell’album. Segue infatti…

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  • STING, Ten Summoner’s Tales (A&M, 1993)

    Il quarto disco solista da studio di Sting prende luce dopo un periodo piuttosto cupo per l’artista, in cui ha visto la luce l’album “The Soul Cages”, lavoro complesso ed a tratti ossessivo. Con “Ten Summoner’s Tales” Sting ritorna alla grande sfornando un disco d’impatto e molto godibile, caratterizzato da idee forse non nuovissime per…

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  • STING, All This Time (A&M, 2001)

    E’ successo che l’esibizione destinata ad essere riversata in questo album live, fosse stata fissata per l’undici settembre del 2001. La serata si è fatta comunque, e anche l’album, che non ha più potuto chiamarsi “On Such A Night” come avrebbe dovuto. E anche se la catastrofe di quel giorno avrà certamente pesato sull’evento (ma…

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  • CAT STEVENS, Mona Bone Jakon (A&M, 1970)

    Non è considerato generalmente il miglior disco di Cat Stevens, ma è innegabilmente assai piacevole da ascoltare. Pur non mantenendosi sempre allo stesso livello, canzoni come “Maybe you’re right”, “Trouble”, “Katmandu” (dove fa capolino il flauto di Peter Gabriel), “Fill my eyes” e “Lillywhite”, unitamente alla sempre espressiva voce nasale di Cat Stevens, giustificano, a…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010