• OS MUTANTES, Haih or Amortecedor (Anti, 2009)

    Malinconico è il lavoro del recensore, soprattutto di fronte a dischi come questo. L’album in questione è “Haih or Amortecedor” dei semi leggendari Os Mutantes e la malinconia, invece, riguarda l’inadeguatezza di colui che nell’ascolto non sa spogliarsi di certe sovrastrutture intellettualistiche e sentimentali e godersi la musica per quella che è. Ma veniamo a…

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  • NEKO CASE, Middle Cyclone (Anti, 2009)

    “Noi uomini del Texas non siamo persone da andare fuori di testa per una donna” A volte, nei film western, le ragazze imbracciano le chitarre per suonare e cantare. La prima che mi viene in mente è Marilyn nel controverso “River Of No Return” di Otto Preminger con il meraviglioso Robert Mitchum. Ma ehi, ragazzi,…

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  • JOLIE HOLLAND, Springtime Can Kill You (Anti / Self, 2006)

    La signorina Jolie Holland è brava. Molto brava. Ha un talento naturale per la musica e una capacità particolare nel ricercare le sonorità del folk pre-industriale, del jazz vocale e del blues urbano. Merito della sua educazione sentimentale, che ha avuto come maestri Scott Joplin, Besse Smith e Nina Simone più che Beatles e Rolling…

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  • NEKO CASE, Fox Confessor Brings the Flood (Anti / Self, 2006)

    Chi conosce Neko Case solo per la sua attività di cantante dei New Pornographers stenterà a credere di star ascoltando la stessa voce. Quando sveste i panni di svampita cheer leader del power pop infatti, la canadese si mostra in tutta la sua autentica capacità di autrice figlia di una tradizione musicale ben precisa: quell’Americana…

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  • TOM WAITS, Real Gone (Anti, 2004)

    Reduce dal 2002 che regalò la psicoanalisi – e autoanalisi – favolistica di “Alice” e il fragore demodé e mitteleuropeo di “Blood Money”, Tom Waits torna alle sonorità sbandate e deformi che raccontano o meglio ancora vivono il sud degli Stati Uniti. E vi torna spogliando il suono di qualsiasi orpello; se nei dischi gemelli…

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  • TOM WAITS, Blood Money (Anti, 2002)

    Due albums del vecchio Tom in un colpo solo…roba da avere un attacco di ansia nel momento fatale di decidere con quale cominciare. Come da regolamento mi sono affidato al giudizio inappellabile del testa o croce, ed in omaggio alla strumentazione vintage del californiano ho usato una moneta da 100 lire del 1969. Come avrete…

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  • TOM WAITS, Alice (Anti, 2002)

    Da quando esordì, nell’ormai lontano 1973, Tom Waits si è cucito addosso una figura fumosa: il suo personaggio è uno di quei vecchi ubriaconi da bettola tanto amati da Charles Bukowski, uno di quei vagabondi persi per le metropoli del sud degli States, come Jack Kerouac e Neal Cassidy. Ma oltre a questo, Tom Waits…

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  • TRICKY, BlowBack (Anti, 2001)

    Il ritorno di Tricky vorrebbe essere l’album del cambiamento. Ehi, dichiarato il cambiamento, annunciato da Tricky stesso. Con “BlowBack” Tricky vuole andare in radio, in Mtv e compagnia. L’esordio esplosivo con “Maxinquaye” nel 1995 gli dette notorietà. Diffusione, in radio e in televisione, e rispetto. Era uno di quegli album buoni per la Top10 e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010