• Il trionfo di critica dei Radiohead

      Lo sappiamo, siamo monotematici. Ma che ci possiamo fare? Aspettando l’attesissima recensione del Meale, che sarà online la prossima settimana, andiamo a sbirciare come è stato accolto “In Rainbows” dai recensori di tutto il mondo.   Un trionfo.   Pitchfork sottolinea che i Radiohead si sono “liberati dalla pressione autoimposta di innovare a tutti…

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  • The Joshua Tree: per i 20 anni le immancabili ristampe

    “Consoliamoci con le ristampe”, devono aver pensato ultimamente le case discografiche. Unica ancora di salvataggio per major dopo le lacrime versate a causa dell’iniziativa dei Radiohead, le ristampe deluxe – specie se di album “mitici” – sembra se la passino bene.   Dopo quella per il 40ennale di “The Piper At The Gates Of Dawn”…

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  • Arcade Fire e Springsteen, born in Canada

    Vedete delle affinità tra Arcade Fire e Bruce Springsteen? Noi le avevamo già trovate (vedi recensione qui). E invece loro sì, dato che i canadesi sono saliti sul palco del Boss e della E Street Band nella data del 14 ottobre ad Ottawa. La collaborazione è iniziata con con la springsteeniana “State Trooper”, seguita da…

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  • Il Mucchio e la libertà di stampa

    Le agenzie di stampa rilanciano questa notizia: censurata l’ultima copertina de “Il Mucchio”, quella del Papa che tiene in mano la testa di Veltroni mozzata. “Il Pretore di Trani ha infatti ritirato le copie del mensile musicale “Il Mucchio” dalle edicole per “oltraggio alla religione””, scrive il Tgcom (http://www.tgcom.mediaset.it/cronaca/articoli/articolo383268.shtml)   Curiosità di come vengono date…

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  • I …..head, il missaggio e le caldaie

    ….head? Noooo, oggi non parliamo di quelli a cui state pensando, stavolta andiamo a sbirciare i Portishead. Che hanno un blog, come tutti del resto compresa la mia bisnonna. Il blog era sulla loro pagina di Myspace ma ora è stato spostato qui: http://www.portishead.co.uk/blog.php.   Veniamo così a sapere dal post dell’11 ottobre che il…

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  • Tutti parlano di “In Rainbows”, anche Jonny Greenwood

    Tutti ne parlano. Tutti lo stanno ascoltando. E’ “In Rainbows”, il nuovo e attesissimo album dei Radiohead, “uscito” ieri, 10 ottobre. Continua a far discutere per le epocali modalità di vendita ad “offerta libera”, ma inizia anche ad essere commentato musicalmente.   Uno dei primi riscontri della band stessa l’ha dato Jonny Greenwood in un…

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  • Il nuovo lavoro di Beirut, dai Balcani alla Francia

    Il progetto Beirut di Zach Condon, che fino ad ora ha indicato la via balcanica all’indie pop, il 9 ottobre 2007 darà alle stampe il secondo album. Il seguito di “Gulag Orkestar” non ha ancora un titolo ma si sa che conterrà 13 brani, registrati da Zach Condon con una formazione di otto elementi. Mr.…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010