Il suono del gruppo si irrobustisce in questo lavoro a volte considerato un completamento di “Stand Up”, il suo naturale séguito condotto nel medesimo solco stilistico. In realtà, se è vero che non troviamo differenze sostanziali fra i due dischi, ne rileviamo però di secondarie, marginali, tali in ogni caso da rafforzare la nostra interpretazione…
Alla seconda uscita i Jethro Tull – che presero il nome a prestito da un agronomo scozzese del XVIII secolo – realizzano la loro prima opera di grande valore. La formazione è a quattro, come sarà ancora per il successivo “Benefit”: l’istrionico cantante e polistrumentista (e non solo flautista) Ian Anderson, autore di qui in…
L’esordio discografico dei Jethro Tull è all’insegna del blues, nella cui direzione spingeva soprattutto Mick Abrahams. La voglia di Anderson di esplorare nuove vie sarà poi fra le ragioni della precoce rottura con il chitarrista. Nel suo genere, e considerato singolarmente, “This Was” è opera già pienamente matura, benché non lo sia in senso assoluto…
Nell’anno di opere quali “Nursery Crime” dei Genesis, “In The Land of Grey and Pink” dei Caravan, “Pawn Hearts” dei Van der Graaf Generator e altre – dunque in tempi di pieno fermento progressivo – i Tull offrono il loro contributo forse più riuscito, certamente il più equilibrato. Il quale, a detta dello stesso Anderson,…