• BRAINBLOODVOLUME No. 5

    La musica psichedelica ha una componente transdimensionale, come i miti del West. La nuova puntata della nostra rubrica.

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  • DAVID PEEL, Have A Marijuana (Elektra, 1968)

    Il Lower East Side fu, per la New York degli anni ’60, l’Inferno e il Paradiso: per quelle vie si agitavano freaks, drogati, folli colti da allucinazioni mistiche, dissidenti politici. Tra questi residui di una società fagocitante trovarono sbocco naturale le ramificazioni della scena underground che era sorta ai piedi dell’avanguardia pop, spirito/Warhol e carne/Morrissey…

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  • THE STOOGES, Fun House (Elektra, 1970)

    Se esiste nella storia del rock un disco veramente e totalmente “eccessivo” questo è “Fun House”, il secondo dei grandi Stooges. Si vorrà dunque, spero, perdonare il recensore per l’eccessiva aggettivazione che rischia di adoperare per tentare di descrivere questa musica. E’ un Iggy Pop che le cronache dell’epoca ci descrivono intossicato e sull’orlo della…

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  • MC5, Kick Out The Jams (Elektra, 1966)

    In un mondo musicale che sta osservando il proliferare dello stile di vita “mod” in Inghilterra, grazie all’esordio degli Who e alle sonorità crudeli dei Kinks che stanno contagiando anche un gruppo fino ad allora portavoce esclusivamente dei buoni sentimenti e dell’aspetto rassicurante come i Beatles, l’esordio in studio degli MC5 (MC sta per Motor…

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  • THE INCREDIBLE STRING BAND, The Hangman’s Beautiful Daughter (Elektra, 1968)

    Se si vuole ricercare il disco manifesto del breve e magico periodo del folk psichedelico britannico, non si può fare a meno di imbattersi in questo duo geniale. Dietro il nome Incredible String Band si muovevano infatti le personalità eccentriche e stralunate di Robin Williamson e Mike Heron – in principio la band era un…

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  • PHISH, Billy Breathes (Elektra, 1996)

    Nel 1996 i Phish pubblicano questo disco che verrà salutato come il loro capolavoro, perlomeno in studio, dalla stragrande maggioranza della critica. I due dischi precedenti (non considerando l’antologia “Stash”) avevano mostrato il gruppo oscillare tra la tentazione di realizzare un grande album in sala (“Hoist” del 1994 era stato un notevole passo in tal…

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  • DREAM THEATER, Six Degrees Of Inner Turbulence (2CD, Elektra/Warner, 2002)

    I Dream Theater, la band americana considerata leader nell’ambito del genere metal-progressive, torna alla ribalta con il nuovo doppio album “Six degrees of inner turbolence”. Dopo aver dato alle stampe lo scorso anno “Live scenes from NY” che, per una coincidenza al limite del grottesco, sarebbe dovuto uscire l’11 Settembre presentando in copertina le Twin…

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  • NATALIE MERCHANT, Motherland (Elektra/Asylum, 2001)

    C’è aria di serenità, in questo nuovo album di Natalie Merchant. Non ottimismo, non allegria: semplicemente una fermezza e una pacatezza profonde, meditative, che si accompagnano a malinconie altrettanto profonde; c’è la serenità di guardare le ferite lasciate dalle decisioni irrevocabili, dagli screzi del destino, e il coraggio di dire che si potesse tornare indietro,…

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  • LOVE, Forever Changes (Rhino/Elektra, 1967, rist. 2001)

    Senza ombra di dubbio, uno dei dischi più belli della storia del rock. Basta solo dare un’occhiata a qualsiasi classifica All Times, di qualsiasi rivista musicale, “Forever Changes” è lì, sornione. Sì, sornione, perché a distanza di ormai 35 anni dalla sua uscita, è un disco che non si è fatto conoscere per quello che…

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  • DOORS, The Doors (Elektra Records, 1967)

    Anno 1967: il movimento hippy celebra il suo (inconsapevole) apice nelle spontanee e pacifiche manifestazioni a San Francisco ed in tutta la Bay Area, tra scambi di fiori (Flower Power!) e fraterne fumate. A Los Angeles, città più dura e difficile della cugina californiana, da un po’ si parla di un quartetto bomba, rude e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010