Con “Rubber soul” entriamo nel tempio delle meraviglie che i Beatles costruirono per il sollazzo dei nostri padiglioni auricolari tra la fine del ’65 ed il 1969. “Anima gommosa” è, con il posteriore “Revolver”, il manifesto perfetto dei Mid 60s in Inghilterra e della Swinging London in particolare. In alcune canzoni e sulla copertina mostrante…
Quanto si è detto e scritto di Sgt.Pepper, di come un disco possa inaugurare e rappresentare un’epoca… Dalla copertina, divenuta un’icona transgenerazionale, a delle canzoni così “belle e famose” che sembra siano state scritte da sempre, come il Vangelo… D’altra parte, non fu Lennon a proclamare i Beatles più famosi di un certo Gesù? Il…
“Magical mistery tour” è un disco splendido… per forza! Mi spiego : esso compare nella discografia ufficiale degli albums, ma in realtà non fu concepito come tale. Alcune canzoni facevano da colonna sonora al loro film omonimo, in cui si descriveva di un demenziale viaggio in pullman, scontata metafora di un allucinato trip lisergico, ma…
Nonostante la sua uscita anticipata rispetto a “Let it be”, “Abbey Road” contiene le ultime tracce incise dai Beatles. Visto che ognuno ha le proprie debolezze, io confesso di amare questo passo d’addio in maniera viscerale, spingendomi a dichiarare che è il più grande disco dei Liverpooliani. George Harrison ci grazia di due tra i…
Pur se pubblicato nel 1970, “Let it be” fu progettato e realizzato poco più di un anno prima. La quasi totalità delle canzoni in esso contenute furono registrate dal vivo (l’ultima loro esibizione live…), durante la famosa jam che tennero sull’attico del grattacielo della Apple (loro casa discografica), ben fotografata nell’omonimo documentario. Un album che…
Dopo tre lunghi anni di attesa dal celebrato “The Bends”, la band di Oxford si riaffaccia sul proscenio con un album mozzafiato e definitivo, straordinaria conferma della personalità genialoide del leader Yorke ed inquietante baluardo per le prossime future opere del gruppo, il quale è ormai proprietario di uno stile incomparabilmente unico e pericolosamente limitativo.…
“A Night at the Opera” non è solamente un disco “importante”; è un’esplorazione a 360 gradi attraverso le sterminate possibilità che, negli anni ’70, il rock pareva offrire ai musicisti dell’epoca. Questo disco è lontano anni luce dal pop “leggero” (peraltro pregevole in alcuni episodi) che ha decretato il successo dei Queen in tutto il…
Il primo ed unico disco doppio nella storia dei Fab Four; il famoso disco bianco. Che scelta stilistica strabiliante puntare su una cover tutta bianca in quei tempi di dominio assoluto del colore sgargiante, già quasi freak; sembra quasi una copertina dei Joy Division, se non fosse in anticipo di 12 anni rispetto all’importantissimo gruppo…
L’album d’esordio dei Supergrass è fuori di dubbio una delle migliori opere prime degli anni ’90, gemma assoluta nel panorama del cosiddetto brit-pop. Spinti da una carica ed un furore incontenibili, i tre ragazzi terribili di Oxford spaziano mirabilmente fra le grandi tradizioni musicali della terra di Albione. Il punk, ad esempio, è adeguatamente santificato…
Che cosa diavolo potrei dire per onorare al meglio la prova di questi ragazzi che hanno ormai in mano le sacre chiavi del grande pop? Basterebbe solo una canzone come “Moving” per giustificare i soldi spesi! Giudico questa come la migliore canzone dell’anno, uno splendido compendio di Beatles, Burt Bacharach, John Barry e… Supergrass. E’…