• RADIOHEAD, “Pyramid Song” (CDS, EMI, 2001)

    Il primo singolo di “Amnesiac” ad uscire sul mercato è “Pyramid Song”, di cui viene anche girato un video (ritorno gradito, questo, dopo i clip allucinati di “Kid A”). Il brano è splendido, nella migliore tradizione Radiohead, seducente e malinconico, straziante e dolente, con un testo appassionato e fragile, adagiato sul pianoforte, prima dell’irrompere della…

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  • RADIOHEAD, Knives Out (CDS, EMI, 2001)

    Il secondo singolo estratto da “Amnesiac” è “Knives Out”. La canzone, forse la più immediata dell’intero album, ripresa del finale di “Paranoid Android”, apre quindi le danze, con la sua ritmica avvolgente, il suono delicato e pulito, la batteria regolare, la voce calma e pacificante che esprime in maniera sublime uno dei testi più duri…

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  • KATE BUSH, The Kick Inside (EMI, 1978)

    La storia del rock è costellata di ragazze cattive che scappano di casa, riot grrrrls che tracannano birra peggio di ultrà, bitches isteriche che dicono un sacco di parolacce. Una categoria è poco rappresentata: quella delle Alici, non in scatola, ma quella delle ragazzine sempre vestite a festa, un po’ petulanti, che vogliono tutta l’attenzione…

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  • FRANCO BATTIATO, La Voce Del Padrone (EMI, 1981)

    Dopo gli esordi sperimentali – musica d’avanguardia, elettronica e canzonette miscelate insieme – Battiato si avvicina sempre di più ad una forma canzone classica, sia con “L’era del cinghiale bianco” che con il successivo “Patriots”. Ma è con “La voce del padrone” che raggiunge la consacrazione nazionale, risultando il primo disco italiano a superare il…

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  • PAUL MCCARTNEY, Driving Rain (EMI, 2001)

    Da quanto tempo il vecchio Macca non era così in forma? Bisogna tornare al 1989, anno di “Flowers in the dirt” e della corroborante collaborazione con Declan Mac Manus – alias Elvis Costello – il quale fungeva un po’ da John Lennon della situazione con i suoi testi stimolanti e corrosivi e le sue melodie…

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  • RADIOHEAD, “I Might Be Wrong – Live Recordings” (EMI, 2001)

    Il primo live ufficiale dei Radiohead arriva all’apice della loro fama. Partiti da un impianto pop con venature rock hanno continuato a sperimentare passando da un capo d’ispirazione all’altro (Smiths e U2 per Pablo Honey, Pixies e R.E.M. per The Bends, Velvet Underground e Pink Floyd per Ok Computer, sempre i Pink Floyd e gli…

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  • VAN DER GRAAF GENERATOR, The Least We Can Do Is To Wave To Each Other (EMI, 1970)

    Dopo un esordio avvenuto un po’ in sordina ecco invece un secondo album che rivela una maturazione velocissima nel songwriting dell’incontestato leader del gruppo inglese, Peter Hammill. “The Least”, già dalla sua uscita, si pone come caposaldo della corrente progressive, qui accentuata soprattutto nelle sue parti cupe e leggermente sepolcrali. Nella fattispecie rifulgono brani di…

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  • BENT, Programmed To Love (EMI, 2000)

    La musica elettronica per tutti. Un easy listening, e una promessa. L’elettronica può sposare la melodia, e non appassire. Il primo ascolto è per capire un po’ di Bent-style. Una musica innovativa, nel senso di originale, ma nient’affatto ostica. Tanti giri di chitarra, tanto vocalism femminile, e per carità anche tanto synth. La natura chill…

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  • THE BEATLES, Revolver (EMI Parlophone, 1966)

    Probabilmente il lavoro più omogeneo del quartetto di Liverpool, per molti critici il loro più grande disco, non epocale come “Sgt. Pepper…” od il “White Album” o definitivo come “Abbey Road”, ma semplicemente composto da 14 canzoni perfette, per tutti i gusti. E questo è forse il più grande obiettivo raggiunto dai Beatles; mettere d’accordo…

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  • RADIOHEAD, “Amnesiac” (EMI, 2001)

    A soli otto mesi di distanza dal chiacchieratissimo, amatissimo e odiatissimo Kid A, i Radiohead danno in pasto al mondo il resto dei brani registrati durante i lunghi e tormentati mesi della loro “svolta elettronica”. Un album di “avanzi”, quindi? No, proprio no. L’impressione che mi dà questo “Amnesiac” è che risenta meno della preoccupazione…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010