• Fiona Apple rilegge “Love More” di Sharon Van Etten

    Fiona Apple rilegge, con raffinatezza e maestria, la sua collega Sharon Van Etten.

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  • SLY & THE FAMILY STONE, “There’s a Riot Goin’ On” (Epic, 1971)

    Oggi, quarantadue anni fa, usciva questo gigante di espressionismo funk.

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  • AUDIOSLAVE, Revelations (Epic / Interscope, 2006)

    Poche cose sono fastidiose come sentirsi dire per la millesima volta “Eh ma se questo disco l’avesse fatto un esordiente..”. Basta. Piantatela. Non si può far finta che gli Audioslave non siano già arrivati al terzo disco. Impossibile far finta che Chris Cornell non sia stato una delle voci migliori di una generazione. Stupido ignorare…

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  • TORI AMOS, The Beekeeper (Epic, 2005)

    Che strada ha preso l’arte di Tori Amos? Dopo le devastazioni emozionali dei primi due album, la sua musica si è fatta sempre più ardua da seguire: affascinante, certo, ma forse troppo ripetitiva. Arrivati a “Scarlet’s walk”, poi, la ripetitività si era trasformata in vera e propria logorrea, in una fiumana torrenziale di parole e…

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  • MODEST MOUSE, Good News For People Who Love Band News (Epic, 2004)

    Esistono dischi che hanno bisogno di tempo per essere apprezzati. “Good News For People Who Love Bad News” è un album che ha bisogno di attenzione e ascolti perché se ne arrivi al cuore. Perché i Modest Mouse, come si era intuito dal precedente “The Moon and The Antartica”, non sono semplicemente un gruppo indie…

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  • IVAN SEGRETO, Porta Vagnu (Epic / Sony, 2004)

    Giovane musicista siciliano di Sciacca, Ivan Segreto viene lanciato dalla Sony music probabilmente anche sulla scia del successo di quel genere “canzone d’autore – jazz” che partendo dal capostipite Paolo Conte e passando per l’ottimo Vinicio Capossela, arriva alla recente esplosione del crotonese Sergio Cammariere. Sarebbe tuttavia quantomeno ingeneroso trattare come mero epigono dei nomi…

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  • CHEAP TRICK, In Color (Epic, 1977)

    Parlare del secondo album di questo gruppo di power-pop americano è molto rischioso, nel senso che si potrebbero usare iperboli probabilmente fuori luogo… I Cheap Trick sono sempre stati una band amata/odiata, proprio come il titolo completo del disco, “In color and in black & white”. Perfino il look del quartetto non faceva che accentuare…

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  • TORI AMOS, Scarlet’s Walk (Epic/Sony, 2002)

    Una donna fissa la strada, quella che si è lasciata alle spalle, quella che ancora dovrà percorrere. Questo è “Scarlet’s walk”, il viaggio di Tori Amos attraverso gli Stati Uniti alla ricerca delle sue radici; un’America che non rimane sullo sfondo, ma che si fa parte integrante della narrazione, in questo disco dove la strabordante…

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  • THE CLASH, London Calling (Epic, 1979)

    Anno di grazia 1979. I Clash, di ritorno da un tour negli States, danno alle stampe uno dei capolavori di musica popolare di tutti i tempi. “London Calling” fu rifiutato e sbeffeggiato dalla comunità punk, che lo intese come una sorta di tradimento, ma l’intuizione di Joe Strummer e soci fu epocale. Si resero conto…

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  • PEARL JAM, Riot Act (Epic/Sony, 2002)

    Credo che al giorno d’oggi sia faticoso essere ottimisti. Non so come la vediate voi, ma io la mattina apro il giornale e mi deprimo: ci sono un sacco di cose che vanno per il verso sbagliato; e spesso i rimedi più sponsorizzati rischiano di aumentare il computo dei danni. In tempi difficili come questi,…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010