• “Zenith Diamond”, online un estratto dal nuovo His Clancyness

    Arriverà a ottobre l’LP “Vicious”.

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  • MUM, Go Go Smear The Poison Ivy (FatCat, 2007)

    Come ripetono spesso i Sigur Ròs con un orgoglio piuttosto autoironico, in Islanda gli artisti passano molto tempo in studio perché c’è poco altro da fare. Ebbene anche i Mùm non sembrano avere poi tanto da fare lassù. E così sono passati tre anni, con la fine definitiva del sodalizio con le due gemelle immortalate…

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  • VETIVER, To Find Me Gone (FatCat / Wide, 2006)

    Si può rimanere a bocca aperta, con lo sguardo ebete fisso sul nulla, per il semplice fatto di aver ascoltato un album composto di “belle canzoni”? Davvero, al di là di ogni interessante elucubrazione teorica e critica, “To Find Me Gone” altro non è se non un concentrato di levità artistica, nel quale tutto sembra…

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  • MUM, Summer Make Good (Fat Cat / Self, 2004)

    «C’era una volta una bambina che aveva la voce di vetro e abitava in un faro. Le piaceva stare a guardare il mare, immergervi le braccia, stare ad ascoltare il suono dell’acqua; e quando il vento urlava, lei non aveva mai paura: si accucciava vicino alla finestra verde, quella che cigolava sempre, e rimaneva ipnotizzata…

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  • Fatcat Records, oltre i Sigur Rós: l’intervista

    “Promuovere forme musicali nuove ed eccitanti senza preoccuparci del paese d’origine o di facili catalogazioni di genere”. Se qualche forza oscura vi impedisce di leggere tutta l’intervista, questa in due righe è la filosofia dell’etichetta britannica. Nata a fine anni ’80 a Londra come negozio di dischi di musica elettronica la Fatcat ha tra i propri artisti gli islandesi Sigur…

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  • MUM, Finally We Are No One (Fat Cat Records, 2002)

    I Múm provengono dall’Islanda, un luogo diventato da qualche tempo fonte di musica nuova e inattesa, come testimoniato dallo sbalorditivo esordio dei Sigur Ros. Sono in quattro, due ragazzi più le due gemelle Valtysdóttir, che magari avrete notato sulla copertina di “Fold Your Hand Child, You Walk Like a Peasant” di Belle and Sebastian. In…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010