[ di Max Cavassa ] In questa tournée Hannon lascia la magniloquenza in qualche soffitta e si offre a noi con un piano e una chitarra, che è come mettere le sue creature ai raggi X della semplicità e dell’umiltà, infarcendole con sublime leggerezza, ironia ed una certa beatitudine alcolica.
[ di Giuseppe Franza ] Per il gruppo tedesco la serie “Strategies Against Architecture” si configura come periodica compilation d’inediti, b-sides, live versions e alternative versions. Siamo qui arrivati al quarto appuntamento, dedicato al periodo 2002-2010.
[ di Simone Dotto ] Districarsi in una rassegna ampia come il Torino Film Festival impone la capacità di costruirsi un programma su misura. Da kalpuorzi ci siamo dati anche noi la nostra esclusiva e siamo andati a scandagliare i palinsesti, fiutando ovunque ci fosse ombra di musica, rock e affini.
[ di Matteo Ghilardi ] Un disco diviso in due parti: una più meditativa, dal vago sentore retrò, e la seconda parte stonata, in cui i tre decidono di scaldare le valvole e di estrapolare pezzi post-punk violenti e deliranti. La riuscita è garantita.
[ di Francesco Giordani, Federico Spadini, Enrico Zoi ] Un equilibrio ormai perfezionato tra la grezza indole southern e le grandi produzioni da stadio, il tutto (e sarà questo il vero miracolo?) sapientemente propinato da un gruppo di giovani virgulti ancora nel fiore dei loro verdi anni.
[ di Lorenzo Centini ] I Lucertulas usano Shellac e Jesus Lizard come pezzi di meccanismi perfettamente oliati dalle dinamiche convulse, li rinnegano poi per perdersi in vortici espressionisti, giusto un secondo prima di riprendere le redini di un assalto ritmico costantemente in tiro. Incredibilmente preziosi.
[ di Nicola Guerra e Matteo Ghilardi ] I fratelli Carney dalla Virginia sono l’antitesi della modernità, visivamente parlando, ma sono in grado attraverso la loro musica di affondare i denti nella sperimentazione più ardita, masticarne la carne e sputarla sotto forma di tradizione.
[ di Stefania Italiano ] Gli Annuals assimilano ogni nota emessa da band come i Bears, gli Shins o i Death Cab For Cutie per farne un infervorato mix, sorprendente, inventivo, esuberante, pieno di sole, mai raffazzonato. Questa raccolta è un discorso più complesso di una semplice collection.
[ di Francesco Giordani ] Il trio italo-francese The Very Short Shorts esplora i territori già dissodati con meritato successo dagli ormai famosi Calibro 35, realizzando una deliziosa raccolta di quindici ondivaghi brani strumentali, il cui spirito complessivo viene ben sintetizzato dal programmatico titolo del disco.
[ di Francesco Giordani ] Il gruppo romano Spiritual Front approda una ad una nuova fase della propria maturità espressiva, contrassegnata da una maggiore caratterizzazione pop e “classica” di melodie ed arrangiamenti.