[ di Francesco Melis ] Esplosioni sonore. Sono quelle che stanno per portare gli A place to bury strangers in Italia nel mini tour di tre date che inizierà il 2 dicembre dal Bronson di Ravenna. Kalporz ha incontrato il chitarrista e cantante della band, Olivier Ackermann.
[ di Marcello Russo ] Le foto della seconda data del mini-tour italiano della band newyorkese, che stasera si conclude a Bologna, al Covo.
[ di Matteo Ghilardi ] In “The jellyfish is dead…” lo stoner è contaminato da ottime jam psichedeliche con svariati cambi di tempo: la band di Ravenna ha registrato un bel disco.
L’epicità abissale di Coleman si coagula ancora una volta in una manciata di anthem feroci dalle linee melodiche fenomenali e millenariste, anche se alcuni brani girano a vuoto.
[ di Nicola Guerra ] Ci lamentiamo sempre, noi amanti del rock, ogni qualvolta mettiamo piede nelle discoteche cosiddette fighette, della musica oscena che ci viene propinata. Ecco, questo secondo disco degli italiani Low Frequency Club fa dimenare come pazzi sul dancefloor.
[ di Piero Merola ] L’instabilità fisica ed emotiva dell’ormai trentacinquenne cantautore si riversa di getto in un album a dir poco sorprendente. La rassicurante catarsi tra canto bucolico e opera di “Illinois” lascia spazio a ossessione e isterismo che pervadono l’album. Il ritorno di Sufjan all’elettronica funziona.
[ di Gloria Annovi ] Essere delle cantautrici di musica rock è una delle cose più difficili in assoluto: Giulia Villari ha grinta, suoni asciutti, onesti, un viso pulito.
[ di Stefania Italiano ] I Black Mountain divengono più acid folk e meno stoner, più indie-pop e meno psych, un modo più addomesticato per farci assaporare con gusto personale la loro qualità performativa, come sfogliando l’album dei ricordi migliori.