[ di Piero Merola ] Il duo di Los Angeles, dopo due dischi infallibili che avevano ingenerosamente fatto appiccicare accanto al nome di No Age l’etichetta dello shitgaze, si scrolla definitivamente di dosso la fama di shoegazer che suona di merda. I No Age suoneranno venerdì 29 ottobre allo Spazio 211 di Torino e il…
[ di Stefania Italiano ] Vero primo live ufficiale dei Mogwai: un’evidente collection della carriera dei nostri scozzesi, una linea tracciata sulla sabbia per fermarsi a guardare indietro alla propria produzione prodemente perseguita, e avanti a quello che verrà, in attesa di una nuova era.
[ di Maurizio Busia ] Una cosa che proprio non sopporto è quando un giornalista o un critico discutono di un disco, di un gruppo, o di un artista e, quasi per dimostrare che loro sì, di certe cose ne possono parlare, iniziano a raccontare aneddoti e storielle vissute in prima persona. Non mi piace,…
[ di Giuseppe Franza ] La Salsa è per sua natura una musica contaminata, creativa, fatta per ballare, ma non solo. L’etichetta promotrice di questa rivoluzione è la Fania Records di stanza a New York: si parte dal 1970 e si ci ferma al 1979.
[ di Lorenzo Centini ] Al suo rientro a casa dopo una lunga assenza, l’irrequieto Cambuzat torna con una collezione di dieci brani nuovi e perfettamente in scia con la storia precedente dalla band.
[ di Nicola Guerra ] Hanno abbandonato le scene musicali da cinque anni, le Sleater-Kinney, per cui è inevitabile avvicinarsi al primo lavoro solista di Corin Tucker e della sua nuova band in modo timoroso e titubante. Bastano però pochi ascolti per spazzare via dubbi e paure.
[ di Matteo Ghilardi ] Il furioso basso di Capovilla, la discordante armonia di Giulio Favero, la carica percussiva di Luca Bottogliero: bentornati One Dimensional Man, ci mancavate!
[ di Francesco Giordani ] I giovanissimi Magic Kids, da Memphis, in un ritorno alla magia dell’incanto bambinesco, alla schezosità e al buon umore. Un disco che potrebbe benissimo essere stato pubblicato tra il 1959 e il 1967: doo-wop, beach-pop, surf, soul, girl groups, boggie, rock’n’roll, big band e chi più ne ha più ne…
[ di Matteo Ghilardi ] Gli Zeus! in alcuni frangenti suonano come se i Battles fossero pronti per coverizzare i Melvins, in altri come se i Fantomas avessero deciso di azzuffarsi con i Locust. Un disco che può regalare grandi soddisfazioni.
[ di Tommaso Artioli ] 31 tracce che si intersecano, creando un flusso che, restando costantemente ancorato ai canoni dubstep, si muove verso la drum’n’bass, si spinge verso sonorità IDM, fino a lambire ed accarezzare il lato più pop della musica black.