Ovvero i 20 dischi scelti da Kalporz che rappresentano al meglio l’annata 2012.
[ di Federico Olmi ] Una sorta di “Palepoli” del nuovo millennio. Colonna sonora di una ideale – utopica? – fratellanza universale, una Città del Sole senza un centro e senza confini definiti, “Dialects” è la proiezione a tre dimensioni di una splendida astrazione.
[ di Francesco Melis ] La data romana dei Wild Nothing rivela un gruppo in netta crescita, non solo su disco ma anche dal vivo.
[ di Francesco Melis ] I Metz esordiscono su Sub Pop e piazzano un esordio fulminante, senza compromessi.
[ di Nicola Guerra ] Un muro di suono capace di incunearsi fra le melodie. Conrad Keely e soci non sono mai stati così asciutti, potenti, rabbiosi e poetici.
[ di Nicola Guerra ] Il ritorno di Cody ChesnuTT, dieci anni dopo “The Headphone Masterpiece”, ha un suono antico e allo stesso tempo modernissimo. Asciuga l’elettronica, toglie quasi totalmente hip-hop e sperimentazione, abolisce rabbia e paranoia e si concentra sull’anima. Soul, non a caso.
[ di Francesco Marchesi ] Stubborn Heart: ancora due ragazzi londinesi alle prese con vecchi dischi, elettronica e soul. Ma con risultati originali ed un po’ inattuali.
[ di Ivano Zullo ] Un lavoro intenso in cui il cantante marchigiano si mette a nudo mostrando, con orgoglio, lividi e cicatrici, segni del tempo andato ma anche punti di riferimento da cui ripartire per un nuovo futuro.
Il 28 maggio la band di Brooklyn sbarca finalmente in Italia
[ di Francesco Melis ] Mac Demarco per il suo secondo lavoro decide di “asciugare” gli arrangiamenti e far emergere il suo song writing. Una scelta azzeccata.