• CASA DEL MIRTO, “Still” (Ghost Records, 2014)

    La storia dietro “Still”, terzo disco di Casa del Mirto, è tanto travagliata quanto il risultato finale è ottimo.

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  • Il ritorno di Barzin: nuovo album e tour

    Il disco si intitola “To live alone in that long summer”.

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  • La Ghost Records compie 10 anni!

    Sabato 14 aprile la Ghost Records compirà 10 anni, e festeggerà al Twiggy Club di Varese (ore 22:00) con i Mojomatics sul palco e DJ-set di Mathmos.

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  • Intervista a Dente

    [ di Giampaolo Cristofaro ] La pubblicazione di “Io Tra Di Noi” rende il progetto Dente ancora più reale e maturo, indipendente e lontano da snobismi o ricercati tentativi di costruzione di un personaggio che, basta dare un’occhiata all’intervista, coincide davvero con la persona.

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  • CALIBRO 35, Ritornano quelli di… (Ghost Records, 2010)

    “Lo sai perché odio fare i sequel? – chiedeva spesso John Cleese dei Monty Python ai suoi intervistatori – Perché il secondo episodio dev’essere bello il doppio del primo per essere percepito dal pubblico come all’altezza dell’originale”. Sta tutta in questa frase la recensione a “Ritornano quelli di…” il cui primo capitolo (recensione) avevamo incensato…

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  • RONIN, L’ultimo Re (Ghost Records / Venus, 2009)

    Deliziose e semplici contemplazioni penetranti e malinconiche musiche polverose e inattuali. Suoni per la morte, sull’ultimo Re, in tempi vivaci che si arrestano o crescono sussultando. Di questa bizzarra solennità vive il nuovo lavoro dei Ronin, il progetto trans-tradizionale dell’abile Bruno Dorella. Un disco avantgarde, ma suonato con delicatezza e dinamiche sfumature punk, che lasciano…

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  • DENTE, L’amore non è bello (Ghost Records, 2009)

    Volgendo uno sguardo all’indietro ci sentiamo in diritto di distribuire almeno un paio di meritate pacche sulle spalle: la prima spetta ovviamente a Giuseppe “Dente” Peveri per esser riuscito ad imboccare la strada giusta e esser “venuto su” così bene e nel giro di così poco. E la seconda, consentitecelo, ce la assegniamo noi da…

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  • EDWOOD, Punk Music During The Sleep (Ghost / Midfinger / Audioglobe, 2007)

    E’ da qualche giorno che tento di immaginare come possa essere la musica punk durante il sonno. Un frastuono ovattato, un ritmo violento che si fa più lontano. Il giorno che lascia spazio al sogno. Ascoltare il nuovo disco degli Edwood, a tre anni da “Like a movement”, significa camminare malinconici all’interno di un sonno…

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  • CANADIANS, A Sky With No Stars (Ghost Records, 2007)

    Non bisogna stupirsi poi troppo se intorno all’esordio dei veronesi Canadians si sia andata addensando la nube fitta di un’attesa sempre più impaziente. Il curriculum della band parla da solo e vale più di qualunque altisonante biglietto da visita: titolare di un ep, “The North Side Of Summer”, autoprodotto nel 2005, vincitrice dell’edizione 2006 dell’Heineken…

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  • MERCI MISS MONROE, Some Minor Crimes (Ghost / Audioglobe, 2007)

    Chi, tre anni fa, era salito sull’autobus giallo del debutto dei Merci Miss Monroe, non potrà fare a meno di chiedersi che cosa sia successo a quella band energica e delicata, ancora non del tutto a fuoco ma con un istinto melodico notevole. Per chi aveva avuto l’occasione di ascoltarle, canzoni come “So goofy” e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010