A poco è servita la coraggiosa scelta di una band non certamente da disco di platino, la prima in Italia, di lanciare alla Radiohead il nuovo disco con un download a offerta libera sul proprio sito, perché di loro non si parla mai. E quando se ne parla si continua a identificarli come la promessa…
Se il termine indiepop avesse ancora un significato (ammesso che l’abbia mai avuto…) e dovesse pure aver bisogno di qualche disco per esemplificarne la definizione, risparmiando circa quattrocento battute di metafore prive di significato e sforzi dialettici fatti di improbabili voli pindarici, ebbene uno di quei dischi potrebbe essere “Our Ill Wills”, seconda uscita degli…
Quando Homesleep pubblica un disco cantato in italiano, allora quasi sicuramente si tratta di un piccolo evento. Nella storia dell’etichetta bolognese è accaduto solo due volte: la prima per il ritorno alla musica di Emidio Clementi (e chissà se gli El~Muniria torneranno, o il senso del loro esistere si è esaurito con il racconto di…
La storia della musica è piena di misteri. Dilemmi mai risolti. Enigmi inspiegabili. Scoperte inaspettate. Contraddizioni insolute. Con le dovute proporzioni i Piano Magic rientrano senza difficoltà in fenomeni di questo genere. Protagonisti passati sotto silenzio dell’underground inglese capaci di venir fuori dal 1997 con ben nove lp, svariati mini-cd, ep e singoli, in una…
Alla Homesleep piace stupire e iniziare l’anno nel migliore dei modi. Sono già due anni che il rituale si ripete. Il 2006 era iniziato sotto il segno dei Julie’s Haircut, autori di uno dei migliori dischi – se non il migliore – dell’underground italiano degli ultimi tempi. Ora tocca ai Giardini di Mirò, storico nome…
Che fine ha fatto l’appartamento parigino di Bianca e Sierra Casady, ora che Coco e Rosie sono impegnate a girovagare per il mondo con il loro bagaglio fatto di giocattoli e folk onirico? A volte gli appassionati di musica si fanno domande stupide, ma immaginare cose irreali è il bello del gioco, e davvero non…
Un’altra band di profughi Gammapop approdata ad Homesleep. Dopo i Julie’s Haircut infatti, anche i Cut giungono all’isola felice dell’etichetta bolognese per riaccendere la luce del loro ruvido & viscerale r’n’r una manciata di anni dopo quel “Bare Bones” che ne espresse le potenzialità. “A Different Beat” è un viaggio a tutta velocità nel blues…
Chiunque abbia ascoltato “After dark, my sweet”, il quarto album dei Julie’s Haircut, usa soprattutto una parola per definirlo: “coraggioso”. Spariscono i ritornelli a presa rapida sotto colate di improvvisazioni spacey, le voci scompaiono sotto vortici strumentali, le strutture pop vengono totalmente ignorate; ci vuole coraggio per abbandonare tutto quello che una band sa fare…
Quello che colpisce immediatamente nell’ascoltare “Footprints Through The Snow” è la capacità di scrittura di Ant. Una scrittura pop semplice, inattaccabile, talmente immediata da sembrare quasi buttata lì. E invece non bisogna compiere l’errore – possibile – di liquidare il cd di Anthony Harding come un’accozzaglia di idee mezze abbozzate, di sottrazione per necessità, di…
Il bello dei festival europei è la possibilità di conoscere gruppetti sconosciuti per poi bullarsi con gli amici del campetto quando questi arrivano in Italia scovati dalla solita etichetta di grido. Tra i soliti ignoti del Benicàssim 2005, gli Austin Lace erano quelli che più mi avevano impressionato. Un indie-pop primaverile che spruzzava felicità e…