• Intervista ai TREDICI BACCI

    Morricone, il cinema italiano, le colonne sonore e l’incredibile attualità della riscoperta del passato: ecco una piccola traccia che io e Simon Hanes, membro fondatore dei meravigliosi Tredici Bacci, ci siamo dati durante la nostra chiacchierata. Ormai il mercoledì è un appuntamento fisso per le nostre interviste e oggi vi facciamo scoprire una band/orchestra che…

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  • Intervista a BAYONNE

    Bayonne (Roger Sellers) è un ciclo continuo di emozioni, un’immersione in una musica che ha una forte componente ritmica ma si sviluppa in un qualcosa di estremamente sofisticato e contemporaneo. L’abbiamo intervistato e lui ci ha raccontato i suoi capisaldi musicali, da Phil Collins a Steve Reich: ecco il fantastico mondo di Bayonne. Dal tuo…

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  • Intervista ad Antonio Raia

    Antonio Raia è un musicista che ha dietro le spalle un bagaglio, uno zaino che si irrobustisce suono dopo suono, scoperta dopo scoperta e che permette all’artista di elaborare e macinare continuamente nuove idee brillanti, profonde. “Asylum”, titolo del nuovo disco di Raia, è un varco che si apre in continua tensione tra rottura della…

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  • Intervista ai Quercia

    Una band non deve scendere a patti con le circostanze del caso: l’unica alternativa possibile, in sala di registrazione, deve essere sempre la strada della sincerità e dalla coerenza. I Quercia sono tornati con uno spirito lindo e sincero in “Di tutte le cose che abbiamo perso e perderemo”. Il disco è un piccolo manifesto,…

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  • Intervista ai Mini Dresses

    Boston è una città che cambia e vive nei suoi college, nelle sue scene underground e nelle controculture germinali. I Mini Dresses sono dei figli “imperfetti” di questa città e, dopo una lunga strada di EP e un primo album molto identitario e incisivo, sono pronti a tornare con il loro secondo lavoro che racconta…

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  • Intervista a Stella Donnelly

    Stella Donnelly è una rivelazione, un fulmine a ciel sereno e il suo secondo disco, in arrivo tra qualche mese per Secretly Canadian si attesta già come uno dei lavori più attesi di questa stagione. Data la sua incredibile schiettezza e dirompenza nei suoi testi, abbiamo scelto di intervistarla per farci parlare della genesi di…

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  • Intervista a Jonathan Franco

    In occasione della pubblicazione del suo primo album, abbiamo incontrato il cantautore di Detroit.

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  • “The Gloaming”, l’intervista a Stefano Solventi

    Un libro sui Radiohead o sugli ultimi 25 anni di avvenimenti musicali e non? Magari entrambi. Approfondiamolo con l’autore.

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  • Maiole, 7 brani pesi per presentare “Cose pese”

    Il secondo album dell’artista campano è uscito il 26 ottobre

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  • Sub Pop, 30 anni “sull’orlo della bancarotta”: l’intervista a Valeria Sgarella

    A settembre uscirà anche un libro sulla Sub Pop: abbiamo fatto qualche domanda all’autrice, Valeria Sgarella.

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010