• Italia Wave Love Festival 2007 (22 luglio 2007)

    22 luglio 2007 – La giornata Non è un motivo musicale il più importante dell’ultimo giorno di Italia Wave, ed è bello che sia così. 22 luglio. Se infatti Carmen lascia con un persistente amarognolo in bocca per i motivi che vedremo dopo e nient’altro può sorprendere (se non la beata spontaneità giovanile dei My…

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  • Italia Wave 2007, pillole di Elettrowave (20.7.07)

    20 luglio 2007 – Pillole di ElettrowaveAlex Gopher e Cassius live Mentre dall’alto del Main Stage la performance dei The Good The Bad and The Queen sta volgendo al termine, c’è già chi si dirige verso L’”Ex Longinotti”, teatro di Elettrowave. Nell’immenso spazio di un edificio industriale riusciamo a scorgere un palco dal quale, chitarra…

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  • Italia Wave Love Festival 2007 (21 luglio 2007)

    21 luglio 2007 – La giornata Lo dicevano i Bluvertigo, lo faccio anch’io. Io odio (di Italia Wave): Federica Gentile, la presentatrice del Main Stage che strilla e urla come in preda ad una crisi isterica. La trasmissione “Okkupati” l’avrebbe dovuta guardare invece che presentare così se ne trovava un altro, di lavoro. Secondo me…

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  • Italia Wave Love Festival 2007 (20 luglio 2007)

    20 luglio 2007 – La giornata Il venerdì è la giornata da baracca: si esce, si va al pub, in disco e si ritorna un po’ traballanti. Anche Italia Wave sembrava lanciare questo segnale: Elettrowave posto in chiusura suggellava a mo’ di rave il più classico dei venerdì. Invece un senso di greve e di…

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  • Nostalgiawave: Arezzo Wave diventa Italia Wave

    NostalgiaWave Un po’ come nel primo giorno di scuola alle medie. La scuola non è più la stessa, il bagno non è più in fondo al corridoio a sinistra, allora ti guardi in giro e cerchi facce conosciute, per continuare a pensare che dopo tutto non è cambiato nulla. Invece che tra gli alberi accanto…

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  • Italia Wave Love Festival 2007 (19 luglio 2007)

    19 luglio 2007 – La giornata Osmannoro non fa provincia. Era prevedibile che una zona industriale fosse meno fascinosa e più spersonalizzata rispetto ad Arezzo: l’anima non si innesta così, automaticamente. Italia Wave ha ereditato quasi tutto da Arezzo Wave ma c’è ancora qualcosa da registrare. Più che altro è quello che c’è intorno che non sembra…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010