• L’Aperitheatre a Fontanellato di Parma

    Una bella iniziativa in una cittadina di provincia, Fontanellato (PR), che apre il suo Teatro Comunale per incontri musicali nel week-end. Si inizia sabato 19 gennaio con Andrea Scarfone dei Julie’s Haircut.

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  • Arriva il #Suo.Na a Napoli!

    Si svolgerà l’8 e 9 Settembre a Napoli, nel cortile del Maschio Angioino, la prima edizione del Festival: in cartellone tra gli altri Offlaga Disco Pax, Dente, Julie’s Haircut.

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  • Intervista ai Julie’s Haircut

    [ di Francesco Melis ] Tra il 1999 ed oggi i Julie’s Haircut hanno dato alle stampe cinque album e diversi ep. “The Wildlife Variations”, ep pubblicato di recente per Trovarobato, ci viene raccontato dalla band in una intervista.

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  • Intervista a Giancarlo Frigieri

    [ di Gloria Annovi – a cura di www.remark-re.it ] Una chiacchierata sulla musica, la società e sull’ultimo album, “I Sonnambuli”, dell’ex leader dei Joe Leaman.

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  • KALPORZ AWARDS 2011: la lista degli ospiti

    Una lista estemporanea dei migliori dischi dell’anno segnalati per Kalporz da St. Vincent, Mogwai, Tim Burgess, Yuck, Congorock, Male Bonding, Factory Floor, Still Corners e altri nomi della scena internazionale. Dall’Italia le segnalazioni di Giardini Di Mirò, Julie’s Haircut, M+A, A Classic Education, Casa Del Mirto, Heike Has The Giggles e non solo…

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  • Italia Wave 2009 – 18 luglio 2009

    Uomini-Macchine, rastamanni con caravan, lo psycho stage affollato: è il giorno dei Kraftwerk e il loro futuro-non futuro, ma anche degli entusiasmanti Calibro 35 e Julie’s, degli intimoriti Offlaga e di un Aphex Twin oltre i limiti.

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  • JULIE’S HAIRCUT, Our Secret Ceremony (A Silent Place, 2009)

    “After Dark, My Sweet” è stato solo il primo passo. Quando avevo intervistato, per un’altra rivista, la band di Sassuolo, mi avevano appunto anticipato che l’avventura psichedelica era solo la partenza di un cammino che avrebbe rinnovato completamente l’etica e l’estetica dei Julie’s Haircut. “Our Secret Ceremony”, a conti fatti, è la conferma di quanto…

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  • JULIE’S HAIRCUT, After Dark, My Sweet (Homesleep / Audioglobe, 2006)

    Chiunque abbia ascoltato “After dark, my sweet”, il quarto album dei Julie’s Haircut, usa soprattutto una parola per definirlo: “coraggioso”. Spariscono i ritornelli a presa rapida sotto colate di improvvisazioni spacey, le voci scompaiono sotto vortici strumentali, le strutture pop vengono totalmente ignorate; ci vuole coraggio per abbandonare tutto quello che una band sa fare…

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  • JULIE’S HAIRCUT, Adult Situations (Superlove / Homesleep / Sony, 2003)

    Un ragazzo e una ragazza. L’uno di fianco all’altro. Hanno lo sguardo perso oltre l’obiettivo. Pensano a quello che hanno lasciato indietro? A quello che li aspetta d’ora in poi? Non è dato sapere (la vérité réside dans le songes, scrive la band nel libretto del cd), ma un titolo come “Adult situations” e il…

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  • JULIE’S HAIRCUT, Stars Never Looked So Bright (Gamma Pop Records, 2001)

    Che cosa rende così eccitanti i Julie’s Haircut? Lo stile. Come per la Jon Spencer Blues Explosion o i Make Up, per fare due esempi recenti. Stile inteso come sapere che cos’è il rock e come suonarlo. I Julie’s Haircut, non c’è nulla da dire, hanno stile da vendere. Sono un vero gruppo rock e…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010