• LADYTRON, “Ladytron” (!K7, 2019)

    Non delude il ritorno dopo 8 anni, ma nemmeno esalta.

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  • Jamie Lidell collabora con i Brandt Brauer Frick

    Il nuovo album del trio berlinese è “Miami”, in uscita l’11 marzo 2013, e ha numerosi guests come vocalists.

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  • WHEN SAINTS GO MACHINE, “Konkylie” (!K7, 2011)

    [ di Francesco Melis ] “Konkylie”, secondo disco dei danesi When Saints Go Machine, si presenta come un disco raffinato ma privo di sostanza. Un po’ poco per il gruppo, che si limita a svolgere il “compitino”.

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  • [Video] Stereo MCs, “Boy”

    Nuovo album per gli Stereo MCs: l’uscita di “Emperor’s Nightingale” è prevista per Settembre 2011 su !K7 Records, ed è anticipata dal singolo “Boy” con ospite Jamie Cullum.

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  • GOOSE, “Synrise” (!K7, 2010)

    [ di Francesco Melis ] Il quartetto belga torna dopo 4 anni: non ci troviamo davanti a un disco fotocopia di “Bring it on” e questo sarebbe anche positivo ed apprezzabile, ma “Synrise” lascia parecchio perplessi. In arrivo su Kalporz l’intervista ai Goose.

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  • CHROMEO, “Business Casual” (!K7, 2010)

    [ di Francesco Melis ] Ormai s’è capito. Dave 1 e P-Thugg, le due menti dietro ai Chromeo, sono due personaggi musicalmente fuori dal tempo. “Business Casual” è un mero esercizio di stile, ma anche un perfetto party stile 80s.

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  • BOMB THE BASS, Back To Light (!K7, 2010)

    Non è mica facile essere i Royksopp. Anche a me piacerebbe fare il Presidente della Repubblica, ma non ho (ancora) l’età e men che meno le competenze. Tim Simenon, in arte Bomb The Bass, con questo “Back To Light” anela al duo norvegese senza raggiungerlo, ovviamente. Bomb The Bass è tamarrissimo e non riesce ad…

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  • THE HERBALISER, Session 2 (!K7, 2009)

    Impostazione bandistica, jazz, funk e (abstract) hip hop. Si sente che la roba degli Herbaliser fino a poco tempo fa usciva per la Ninja Tune. “Session 2” è il nuovo capitolo strumentale della saga dei soci Jake Wherry e Ollie Teeba. Iniziamo dicendo che “Another Mother” è assolutamente sontuosa; una traccia capace di incarnare, appunto,…

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  • BOOZOO BAJOU, Grains (!K7 / Audioglobe, 2009)

    Passare con disinvoltura dal dub al songwriting sembra la ragione di esistere di questo ultimo lavoro della coppia di Normberga formata da Florian Seyberth e Peter Heider. “Grains”, album gravido di influenze, si trova, come spesso accade di questi tempi, a far galleggiare in acque contaminate dal dub un insieme di commistioni che possiamo considerare…

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  • TOSCA, No Hassle (!K7 / Audioglobe, 2009)

    Richard Dorfmeister e Rupert Huber sono vecchi compagni di scuola. Il loro primo lavoro legato al progetto Tosca risale al 1994 e, da allora, sembra che non sia cambiato poi molto. Nella seconda metà degli anni Novanta, un suono che aveva prima attraversato il periodo di fioritura del trip hop e nel quale, in quegli…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010