• STATELESS, Stateless (!K7 / Audioglobe, 2007)

    E’ dura la vita degli appassionati di musica, eh. Sei lì che ti propinano tutti i giorni la stessa minestra riscaldata, l’ennesimo clone dei cloni, poi quando arriva finalmente sul tuo lettore cd un gruppo esordiente che suona finalmente personale, lo ascolti, lo riascolti, e non ne sei soddisfatto lo stesso. Eh. E’ proprio dura.…

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  • MATTHEW HERBERT, Score (!K7 / Audioglobe, 2007)

    Con la sua ultima uscita Matthew Herbert ci propone un aspetto ulteriore del suo multiforme ingegno. “Score” è una raccolta di composizioni musicali realizzate per il cinema indipendente avvicinabili, nel loro complesso, all’esperienza legata all’album “Goodbye Swingtime” (Accidental, 2003). Le tracce incluse, pur variando tra loro, mantengono molti dei tratti distintivi presenti nei tantissimi lavori…

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  • JOAKIM, Monsters & Silly Songs (!K7 / Audioglobe, 2007)

    Dopo “Fantomes” (Versatile Records), uscito nel 2003, una manciata di 12” e molte collaborazioni, Joakim Bouaziz ha cominciato a lavorare per ad un nuovo album. Sembra che tutto abbia avuto inizio da un grosso disguido. Diciamo pure da una catastrofe. Un hard disk sputtanato e giù con le imprecazioni. Ma Joakim, uomo della Tigersushi, pianista,…

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  • FUNKSTORUNG, Appendix (!K7 / Audioglobe, 2007)

    “Appendix” è una compilation di remixes, già solo in parte usciti come b-sides, pescati dagli archivi della coppia formata da Michael Fakesch e Chris De Luca. Con questa uscita si conclude, stando all’attualità, la vicenda dei Funkstörung e si aprono, per ognuno dei due (ex)componenti, nuove e diverse strade. La track list di questo capitolo…

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  • DANI SICILIANO, Slappers (!K7 / Audioglobe, 2006)

    Per una volta, partiamo dal gossip. Pare che la coppia d’oro dell’elettronica evoluta si sia separata: Matthew Herbert e Dani Siciliano non sono più marito e moglie, ma continuano a cinguettare amabilmente l’uno dei dischi dell’altro, lei come musa-chanteuse e lui come produttore geniale. Non deve essere gradevole, per lei, che anche nei suoi dischi…

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  • FOUR TET, DJ Kicks (!K7 / Audioglobe, 2006)

    Benvenuti nel regno incantato di Kieran Hebden, polistrumentista, sperimentatore e creatore di melodie. La compilazione del nuovo capitolo della serie “Dj-Kicks”, fortunata saga della tedesca !K7, viene affidato a colui che si nasconde dietro al progetto “Four Tet”. Kiehran, dopo i cinque precedenti lavori, tra i quali i recenti “Live in Copenhagen 30th march 2004”…

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  • HERBERT, Scale (!K7 / Audioglobe, 2006)

    Non capita quasi mai, ma ci sono dischi in cui il genio di chi li ha composti trabocca da ogni parte. E, cosa ancora più rara, ci sono album in cui le idee, per quanto geniali, non soffocano la musica, ma la accompagnano per rendere le canzoni davvero speciali. In “Scale” succede tutto questo: è…

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  • URSULA RUCKER, Ma’at mama (!K7 / Audioglobe, 2006)

    “La gente di colore è stata capace di creare con la sua musica una comunità estetica di resistenza, che ha incoraggiato e fatto crescere una comunità politica di lotta attiva per la liberazione. Gli spiritual, il blues, il jazz e il rap formano un continuum di lotta che è allo stesso tempo estetica e politica”.…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010