[ di Matteo Maioli ] Questa istituzione dell’indie scandinavo dà alle stampe un ottavo album a suo modo definitivo. Basta con le malinconie acustiche, è arrivato il momento di ballare.
La nostra rubrica IKEA-POP dovrebbe aver sfatato un po’ di leggende sulla Svezia come terra cupa e noiosa popolata da depressi dalla tendenza suicida. Anche in Svezia esiste l’estate e ha molte ore di luce in più dell’estate italiana. E anche in Svezia esiste una West Coast che ha Goteborg come capitale ed epicentro di…
Mentre “Lesser Matters”, senz’ombra di dubbio tra i migliori album dello scorso anno, continua ad essere un miraggio per il popolo italico (uscirà solo il prossimo 2 Luglio) ecco venire alla luce questo EP. Cinque pezzi che tengono alta l’attenzione verso il gruppo svedese e che mantengono le promesse che ci erano state fatte solo…
Lasciarsi stupire dalle avanguardie sonore più disparate, godere nella scoperta di anfratti musicali inesplorati e frastagliati, fondere il proprio udito nelle reiterazioni ansiogene di sperimentazioni ardite possiede in sé un fascino unico, a tratti quasi perverso, realmente difficile da narrare. Allo stesso modo è quasi impossibile sviscerare le sensazioni che provoca l’ascolto estatico di una…
Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo.
Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi)Le puntate precedentiBack To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla piùBack To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta VegaBack To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom YorkeBack To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89)Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010
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