• Marlene Kuntz, il commento ai testi di “Uno”

    leggi i testi di “Uno” a cura di Matteo Marconi  “Ed ora, qualcosa di completamente diverso”. Viene alla mente un titolo famoso dei Monty Python per definire la rivoluzione copernicana con la quale Marlene disfa e ricompone la sua musica, allontanandosi dalle atmosfere rarefatte e ancora metalliche di “Bianco Sporco”, per veleggiare verso la dimensione…

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  • MARLENE KUNTZ, Uno (Virgin, 2007)

    “Non c’è arte senza infelicità”, scrive Marco Bosonetto nel breve racconto (divertentissimo) associato a “Negli Abissi Fra I Palpiti”, all’interno del booklet di “Uno”. E’ vero? Non interessa la risposta, è una provocazione. Uno stimolo. Però riposa lì, a parere di chi scrive, una delle possibili chiavi di lettura di “Uno”. I Marlene virano decisamente…

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  • MARLENE KUNTZ, S-Low (Virgin, 2006)

    Non sono stato un grande estimatore dello “S-Low Tour” nei clubs. Un tour così doveva essere fatto solo nei teatri, e l’occasione del Teatro Masini a Faenza nel novembre scorso lo dimostrò. Quella che era una prova del tour ufficialmente iniziato poi solo a febbraio fu in realtà un’esperienza sensoriale affascinante e unica: sentire il…

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  • Marlene Kuntz, Tenda Estragon, Bologna, 9 settembre 2005

    Bologna, Tenda Estragon, venerdì 9 settembre 2005: Marlene davvero in formissima. Serata davvero da ricordare. Questa è la cronaca molto confusionaria, davvero confusionaria, a braccio e a tratti come una luce strobo di un concerto che ci ha ridato i migliori M.K., quelli che a Ferrara ci erano sembrati leggermente meno in palla e – in alcuni pezzi –…

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  • Intervista a Riccardo Tesio (Marlene Kuntz)

    Nel backstage del concerto alla Tenda Estragon del 9 settembre 2005 (recensione) i Marlene sono squisiti. Dei veri signori. Non era stata organizzata nessuna intervista, questo è da dire per dare merito a Riccardo di averci voluto ospitare e offrire una birra ugualmente, solo perché glielo avevamo chiesto beccandoli al ristorante prima del concerto. Cristiano ci voleva conoscere, me e…

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  • MARLENE KUNTZ, Bianco sporco (Virgin, 2005)

    La maturità artistica è un concetto che può far discutere, perché la maggior parte delle volte l’irruenza e la spontaneità giovanile unite al fatto che si arrivi al primo disco con un armamentario esteso di canzoni sulle quali fare un’oculata scelta fanno ritenere che le migliori prove degli artisti siano le prime. In tema di…

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  • Caivano Rock Fest (25 giugno 2004)

    Ciò che mi convince a spingermi da Lecce fino all’irraggiungibile e altrimenti sconosciuta Caivano è proprio la possibilità di vedere sullo stesso palco, e nella stessa serata, la triade Giovanni Lindo Ferretti/Manuel Agnelli/Cristiano Godano. Il primo non ha certamente bisogno di ulteriori sfide, ha ormai la mentalità di chi ha scritto indelebilmente il proprio nome…

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  • MARLENE KUNTZ, Fingendo la poesia (Virgin, 2004)

    Cristiano Godano, voce e chitarra dei Marlene Kuntz, l’ha definito un disco di non transizione. Nessuna transizione quindi fra “Senza Peso”, l’ultimo disco che è riuscito come sempre a dividere i seguaci del quartetto cuneese, e il prossimo album che dovrebbe invece uscire per l’inizio del 2005. Ci si chiede quindi quale sia il ruolo…

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  • MARLENE KUNTZ, Senza peso (Virgin, 2003)

    Erano in molti a pretendere tanto da questo “Senza peso”, e le premesse c’erano davvero tutte: la registrazione dell’album nei Tritonus Studio di Kreuzberg, Berlino (una città a cui il loro nome li ha sempre legati); i produttori stranieri e di culto (Rob Ellis e Head, fiancheggiatori di PJ Harvey fin dagli esordi); la necessità…

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  • MARLENE KUNTZ, Il vile (Consorzio Produttori Indipendenti, 1996)

    “Il vile” è un album difficile. Difficile sia per chi lo ascolta, sia per chi lo ha composto. Non doveva essere facile l’approccio con nuovi brani dopo il successo di “Catartica”. Ma il gruppo capitanato da Cristiano Godano, con un nuovo bassista – Dan Solo, di estrazione metal – non teme confronti e parte a…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010