[ di Giuseppe Franza ] Le melodie sono sempre quelle ansiose filastrocche oblique e paludose di matrice Sonic Youth, la voce è l’inconfondibile sospiro colloquiale dell’intellettuale postmoderno, ma gli arrangiamenti, i risultati, vanno da tutta altra parte.
[ di Piero Merola ] Il secondo album dei Cold Cave dà più rilevanza ai synth e concede una tregua agli isterismi elettronici da synth-splatter stile Crystal Castles.
Le canzoni sono come tatuaggi, inchiostro di un pennino sottopelle, uno spazio vuoto da riempire: lo cantava Joni Mitchell in una delle sue canzoni più belle, “Blue”, e non è un caso sentire Cat Power sigillare il suo secondo album di cover con queste parole. Sono le canzoni a restarle sotto la pelle, e ne…
Se c’è qualcosa di pornografico, negli angoli della Rete che bazzichiamo io e voi, sta nel meccanismo perverso di aspettative che circondano ogni gruppo o artista che abbia avuto la sventura di aver fatto, a un certo punto della propria carriera, un bell’album. Tanto basta per essere investiti da un giorno all’altro del ruolo di…
Ascoltare Cat Power equivale sempre, per me, ad un’altalena continua di emozioni. E spesso è seccante: proprio quando credi di toccare la punta degli alberi con le dita, ti ritrovi coi piedi a terra, arrabbiato perché nessuno ti spinge più. Mi spiego? Mi spiego: vederla suonare dal vivo può essere un’esperienza grottesca, ma i suoi…
In un mondo in cui la critica musicale non ha più alcun senso e il concetto di “pop” è diventato assai volubile, esistono ancora dei dischi che, in barba a tutte le sovrastrutture del business, si calcificano nel lettore cd e non puoi fare a meno di ascoltare semplicemente perchè ti piacciono da matti. Probabilmente…
L’ultimo disco degli americani Dead Meadow ribadisce lo stato di grazie di quel rock che mescola senza mezzi termini svisate hard tra Led Zeppelin e i Blue Cheer con afrori psichedelici alla Doors. Normale quindi che il risultato sia anacronistico ma per chi, negli ultimi anni, ha apprezzato i Comets on Fire e i Warlocks…
“Terror Twilight”, il quinto e ultimo capitolo della discografia dei Pavement, arriva giusto qualche mese prima della traumatica ed inaspettata rottura del gruppo. Nel momento in cui il disco esce lo scioglimento sembra la più remota delle ipotesi sul futuro della formazione di Stockton, un po’ perché il gruppo è diventato un punto fermo su…
Ogni disco dei Pavement segna un piccolo cambio di rotta rispetto al precedente. In “Brighten the Corners” questa sterzata risulta soltanto più evidente. Non a caso è il primo disco in cui i Pavement si rivolgono ad un produttore esterno e non a caso scelgono Mitch Easter noto per avere lavorato sui primi due dischi…
E’ trascorso un solo anno dallo splendore di “Crooked Rain, Crooked Rain”, quando i Pavement danno alle stampe il loro terzo disco. Si intitola “Wowee Zowee” esattamente come un brano contenuto nel celebre “Freak Out” delle Mothers Of Invention di Frank Zappa e questo sembra un indizio dell’umore del disco. Infatti l’album è il più…