• THURSTON MOORE, “Demolished Troughts” (Matador Records, 2011)

    [ di Giuseppe Franza ] Le melodie sono sempre quelle ansiose filastrocche oblique e paludose di matrice Sonic Youth, la voce è l’inconfondibile sospiro colloquiale dell’intellettuale postmoderno, ma gli arrangiamenti, i risultati, vanno da tutta altra parte.

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  • COLD CAVE, “Cherish The Light Years” (Matador Records, 2011)

    [ di Piero Merola ] Il secondo album dei Cold Cave dà più rilevanza ai synth e concede una tregua agli isterismi elettronici da synth-splatter stile Crystal Castles.

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  • CAT POWER, Jukebox (Matador / Self, 2008)

    Le canzoni sono come tatuaggi, inchiostro di un pennino sottopelle, uno spazio vuoto da riempire: lo cantava Joni Mitchell in una delle sue canzoni più belle, “Blue”, e non è un caso sentire Cat Power sigillare il suo secondo album di cover con queste parole. Sono le canzoni a restarle sotto la pelle, e ne…

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  • THE NEW PORNOGRAPHERS, Challengers (Matador, 2007)

    Se c’è qualcosa di pornografico, negli angoli della Rete che bazzichiamo io e voi, sta nel meccanismo perverso di aspettative che circondano ogni gruppo o artista che abbia avuto la sventura di aver fatto, a un certo punto della propria carriera, un bell’album. Tanto basta per essere investiti da un giorno all’altro del ruolo di…

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  • CAT POWER, The Greatest (Matador / Self, 2006)

    Ascoltare Cat Power equivale sempre, per me, ad un’altalena continua di emozioni. E spesso è seccante: proprio quando credi di toccare la punta degli alberi con le dita, ti ritrovi coi piedi a terra, arrabbiato perché nessuno ti spinge più. Mi spiego? Mi spiego: vederla suonare dal vivo può essere un’esperienza grottesca, ma i suoi…

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  • THE NEW PORNOGRAPHERS, Twin Cinema (Matador / Self, 2005)

    In un mondo in cui la critica musicale non ha più alcun senso e il concetto di “pop” è diventato assai volubile, esistono ancora dei dischi che, in barba a tutte le sovrastrutture del business, si calcificano nel lettore cd e non puoi fare a meno di ascoltare semplicemente perchè ti piacciono da matti. Probabilmente…

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  • DEAD MEADOW, Feathers (Matador, 2005)

    L’ultimo disco degli americani Dead Meadow ribadisce lo stato di grazie di quel rock che mescola senza mezzi termini svisate hard tra Led Zeppelin e i Blue Cheer con afrori psichedelici alla Doors. Normale quindi che il risultato sia anacronistico ma per chi, negli ultimi anni, ha apprezzato i Comets on Fire e i Warlocks…

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  • PAVEMENT, Terror Twilight (Matador, 1999)

    “Terror Twilight”, il quinto e ultimo capitolo della discografia dei Pavement, arriva giusto qualche mese prima della traumatica ed inaspettata rottura del gruppo. Nel momento in cui il disco esce lo scioglimento sembra la più remota delle ipotesi sul futuro della formazione di Stockton, un po’ perché il gruppo è diventato un punto fermo su…

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  • PAVEMENT, Brighten The Corners (Matador, 1997)

    Ogni disco dei Pavement segna un piccolo cambio di rotta rispetto al precedente. In “Brighten the Corners” questa sterzata risulta soltanto più evidente. Non a caso è il primo disco in cui i Pavement si rivolgono ad un produttore esterno e non a caso scelgono Mitch Easter noto per avere lavorato sui primi due dischi…

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  • PAVEMENT, Wowee Zowee (Matador, 1995)

    E’ trascorso un solo anno dallo splendore di “Crooked Rain, Crooked Rain”, quando i Pavement danno alle stampe il loro terzo disco. Si intitola “Wowee Zowee” esattamente come un brano contenuto nel celebre “Freak Out” delle Mothers Of Invention di Frank Zappa e questo sembra un indizio dell’umore del disco. Infatti l’album è il più…

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Se potessi ripercorrere in un attimo, nuotando controcorrente, le rapide di questo fiume oramai giunto al suo estuario, nella estrema fissità di questo mio prossimo viaggio nella noia orizzontale, sceglierei gli anni in cui la volta celeste non era altro che un enorme lenzuolo fatto a cielo e la luna una palla polverosa gettata nel vuoto e catturata con le unghie dall’egoismo del pianeta Terra. E noi, bimbi, cadevamo con essa per sempre, aggrappati in un infinto sprofondo gli uni agli altri, grazie a un gomitolo di lana nera. I grandi dimenticarono in fretta di avere un mondo con certe stelle enormi, sopra il capo, da osservare, mentre noi sacrificavamo la nostra noia migliore per costruire ponti sospesi nello spazio che ci allacciassero a un’agognata luna. La dipingemmo butterata e funesta, con maremoti sulla superficie di un ponto che non era mai tranquillo, ma tutta una schiuma fremente di gorghi e mostri marini. Nuovi esseri di ordinaria malinconia calpestavano un tappeto soffice come zucchero filato sparso su una teglia, in cui si radicavano piante cresciute dolci come torroni. Altre volte immaginammo un balzo da gigante come in mongolfiera, le tante mongolfiere tipiche di una domenica d’estate, un balzo che ci consentisse di fuggire all’avarizia terrestre e alle sue costrizioni. In anni in cui razzi enormi arrugginivano in volo, pensammo a uno sgangherato proiettile cavo sparato negli occhi della luna come nei film dei Meliès, in cui potessimo accovacciarci per il viaggio, assieme ai nostri migliori amici. Ma poi venne il tempo di un leggero disincanto, e, anche sognando a occhi aperti, non potevamo far altro che immaginarci tute e scafandri e missili scagliati a violentare qualche nuovo cielo. E poi, al ritorno, schivare incredibili uragani e tempeste, per posarci placidamente in un mare che ci accogliesse come un telo. Eravamo certo molto giovani e molto felici e pensavamo, con rabbia, di non dover invecchiare mai. (Matteo Marconi) Le puntate precedenti Back To The Future Vol. 9 - Stuart Adamson morì nel 2001 e nessuno ne parla più Back To The Future Vol. 8 - I Vines e il Verona dell'84-'85 Back To The Future Vol. 7 – “I figli degli operai, i figli dei bottegai!” Back To The Future Vol. 6 - Ekatarina Velika (EKV) Back To The Future Vol. 5 - Gli Air sul pianeta Vega Back To The Future Vol. 4 – “Stay” e gli angeli degli U2 Back To The Future Vol.3 - La lettera dei R.E.M. e di Thom Yorke Back To The Future Vol. 2 – Massimo rispetto per i metallari (1987-89) Back To The Future vol. 1 – L’estate di Napster 14 settembre 2010